E’ bene chiarirlo: la Leopolda di Renzi è un Gruppo Bilderberg in piccolo. All’evento politico lanciato dall’ex segretario nazionale del Pd infatti figurano non i lavoratori e i ceti martoriati dal globalismo, ma i cinici ammiragli del globalismo sans frontières.
Basti pensare al simbolo del partito di Renzi, Italia Viva. Esso non rappresenta la tradizione del partito comunista dei lavoratori, dove primeggiava cromaticamente il rosso e simbolicamente la falce e il martello.
No. Il partito di Renzi è fucsia, il colore della metamorfosi di una sinistra che si cura non più del lavoro ma dei gay pride, dei diritti civili del consumatore individualizzato. E’ una sinistra che ha tradito Gramsci per vendere testa e cuore al padronato cosmopolitico.
In quest’ottica, il turbocapitalismo che ha preso forma nella Leopolda di Renzi è paragonabile al nulla di quel capolavoro della letteratura che è “La storia infinita“: è un nulla che avanza e nel quale siamo precipitati.
RadioAttività, la pillola del giorno con Diego Fusaro – 21/10/2019
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