Non si può più morire per l’acqua: lasciamo in pace i fiumi

In questo periodo, la depressione metereologica nel Golfo di Genova scatena il maltempo in tutta Italia.

Questa perturbazione, tipica di quell’area, è cosa nota da anni. Ma perché ora è diventata così portatrice di catastrofi e di morti? Il motivo è da ricercarsi in due fattori: il territorio è cambiato e sono state costruite abitazioni dove ci sono i fiumi.

Quest’ultima operazione è un grave errore. Più si lasciano in pace i fiumi, meno vittime e danni questi fanno. Ma oramai i fiumi li abbiamo assediati, dimenticati e costretti in argini profondi.
Sotto questo profilo, la problematica in Italia è sempre la stessa: si costruiscono troppe case e infrastrutture delle quali non avevano, in alcuni casi, bisogno, e tutto questo si trasforma in un rischio idrogeologico.
Come fare quindi per fronteggiare questa situazione?
La risposta è una sola: si deve fare quel passo indietro che consentirà ai cittadini di non morire per l’acqua.

Geo Mario, con Mario Tozzi


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