In questi giorni si celebra la ricorrenza della caduta del muro di Berlino del 1989. Troviamo in prima fila a festeggiare per quell’evento masse di disoccupati, precari e condannati a vite da perenni freelance.
Persone che lo dovrebbero criticare, dunque, lo celebrano.
Quell’anno infatti è stato un anno terribile. L’anno in cui sono spariti tutti i diritti sociali, tutte le conquiste del lavoro, tutte le figure del welfare che erano egemoniche prima dell’89.
In favore di cosa?
Del capitale. La classe dominante e il neoliberismo da quel momento hanno preso a trionfare inarrestabili.
Peggio del mondo diviso in due blocchi c’è solo quello che è venuto dopo: il mondo a forma di merce, il mondo del capitalismo americano, il mondo del capitalismo globalizzato dentro il quale siamo intrappolati nella convinzione che si tratti dell’unica libertà possibile.
Non c’è nulla da festeggiare nel crollo del muro di Berlino, vi è semmai di che rattristarsi.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE
LEGGI ANCHE:
L'Unione Europea ha spesso dimostrato un’incredibile capacità di danneggiarsi da sola, e la nuova disputa…
Vicino Roma ci sono tante spiagge meravigliose dove però non si può fare il bagno.…
Un nuovo allarme getta ombre sui dentifrici, anche quelli per bambini, che sembra possano contenere…
Ancora una volta Jannik Sinner viene pubblicamente snobbato. L'ultima notizia ha fatto il giro del…
La Rai cambia di nuovo la programmazione e, nel nuovo palinsesto, ci sono novità anche…
Il panorama economico globale è cambiato drasticamente negli ultimi decenni, portando con sé nuovi attori…