Euro un errore, serve la sovranità monetaria per non essere schiavi delle borse

L’Euro è stato un errore.

Mediamente i paesi stavano molto meglio prima dell’introduzione dell’Euro che dopo. Solo alcuni casi eccezionali ne hanno beneficiato, come per esempio la Germania.

Gli stessi atti di Francoforte ci raccontanto che la crisi non è una crisi da debito pubblico ma da debito privato.

A dirlo, oltre che gli stessi paper della BCE e altri grandi economisti, è il Presidente della Banca Centrale di Ungheria Gyorgy Matolcsy in un’intervista del Financial Times.

Com’è possibile che una persona con il suo ruolo, un presidente della banca centrale, possa permettersi di dire cose del genere pubblicamente senza che lo spread vada alle stelle?

In Italia lo spread oscilla da 100 a 300 punti da due anni: basta che qualcuno dica di essere a favore o contro l’Euro e immediatamente le borse lo fanno salire facendo anche cadere i governi. Il governo italiano cioè deve necessariamente essere un servo delle borse, o forse bisognerebbe dire servo dei governi finanziari, visto che sono loro che regolano gli stati.

Il motivo per cui Gyorgy Matolcsy può rilasciare certe dichiarazioni è semplice: perché l’Ungheria è uno Stato che ha la sovranità monetaria. Le borse, dunque, non possono fargli nulla.

Eccola la differenza tra essere schiavi e uomini liberi.

Euro un errore, serve la sovranità monetaria per non essere schiavi delle borse

Malvezzi Quotidiani, l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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