Ha vinto Dybala, ha perso Ronaldo

Ha vinto Dybala, ha perso Ronaldo. Riassunto di una bruttissima Juventus salvata dal colpo d’arte dell’argentino, Milan jellato, generoso ma senza l’uomo che possa farlo risalire, perché Piatek è una ciofeca e Leao corre e basta. Ma avrebbe meritato molto di più, minimo il pareggio. In casa Juventus Cristiano Ronaldo è andato in campo non si sa bene perché, non ne ha indovinata una, ha concesso palloni agli avversari, ha sofferto marcatura e ritmo lento, quando Sarri, in grave ritardo ha deciso di richiamarlo, il portoghese è uscito di corsa, la prima della serata, rivolgendo un insulto al tecnico e infilando direttamente il tunnel dello spogliatoio.

Mi auguro che le regole juventine valgano anche, anzi soprattutto per questo campione che non può pensare di vivere di rendita o di svernare a Torino. Dovrà chiedere scusa e Sarri ci penserà prima di rimandarlo in campo. Perché questa Juventus, lenta, intossicata dai soliti, Bernardeschi fra tutti, tenuta in piedi dal portiere, da Cuadrado e da Higuain, non ha futuro se non si rialza, se non aumenta i ritmi, se non torna a essere spietata e non soltanto fortunata, come è accaduta all’Allianz. Sembra quasi che la squadra non segua le indicazioni di Sarri, svogliata, poco reattiva, anche disordinata. Se in panchina ci fosse ancora Allegri saremmo a una lava di critiche, non credo che il lasciapassare del tecnico debba durare a lungo.

Comunque la Juventus è tornata in testa, la sosta servirà a capire quali debbano essere le scelte definitive, Bernardeschi centrocampista è una scommessa persa, Matuidi è in confusione. Mentre il Milan viene via da Torino con l’autostima necessaria per ritrovare classifica e serenità. Non è facile anche perché in attacco la squadra è debolissima.

Tony Damascelli