Qualcuno dovrà spiegare che cosa abbia insegnato finora Sarri ai suoi giocatori. Perché la Juventus, con il passare delle partite, peggiora il proprio football, gioca in modo paesano e, a tratti, supponente, consente all’avversario di fare un figurone, sia il Lecce o il Torino, se la cava con un gol di de Ligt e già questa è una notizia, soffre in modo incredibile i fumi granata.
Sarri è cocciuto e schiera Bernardeschi che non sta in piedi e non sa mai dove andare e che fare. Probabilmente il toscano deve avere non soltanto santi in paradiso ma interessi in azienda bianconera perché non c’è alcuna spiegazione tecnica e tattica. Il Toro paga per errore difensivo anche se Sirigu ha salvato tre palle gol, più episodiche che costruite su azione.
Per fortuna della Juventus a un certo punto è entrato in campo Higuain che ha cambiato letteralmente forma e sostanza della squadra, anche perché Cristiano Ronaldo è sembrato da tallone di bronzo più che da pallone d’oro, sbagliando la qualunque mentre Dybala si è impegnato però venendo sacrificato da Sarri che ha il coraggio di don Abbondio e fa rimpiangere addirittura Allegri.
Il Toro ha provato con il cuore di sempre, Belotti su tutti ha messo in affanno la difesa juventina che ha ripresentato De Sciglio ma sull’out sinistro e anche in questo caso Sarri non ha capito che il ragazzo, al rientro dopo infortunio e in una zona del campo non sua, avrebbe incontrato difficoltà.
I tre punti rientravano nei pronostici ma la sostanza di questa Juventus è abbastanza preoccupante per assenza di idee e di ritmo. Nella trasferta di Mosca sarà opportuno non insistere su alcuni cadaveri eccellenti ma presumo che Sarri sia ancora alla ricerca di una soluzione chiara. E’ in confusione come il resto della comitiva.
Ma la Juventus è in testa e questo conta. Se poi si mette a segnare anche De Ligt allora non c’è trippa per gatti. Sul presunto rigore dello stesso De Ligt la colpa non è né dell’olandese, né di Doveri ma degli idioti che hanno introdotto questa regola altrettanto idiota sul fallo di mano a prescindere, trasformando i giocatori nelle sagome del calcio balilla.
Tony Damascelli
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