«Scimmia», «negro di m….» e non solo: non si è placata qui la furia del padre di un giovane calciatore della Cea Milano dopo che il figlio aveva litigato in campo con un diciassettenne dell’Us Melzo. Il padre del calciatore della Cea si è infatti recato in campo a fine partita e ha colpito il senegalese della Melzo all’altezza dell’orecchio.
Per il giovane, portato al San Raffaele, una contusione al volto e una prognosi di 5 giorni. Sul posto è intervenuta la polizia, chiamata proprio dall’Us Melzo 1908, che ha poi provveduto a denunciare il genitore ai carabinieri di Gorgonzola.
“Il nostro ragazzo di 17 anni ha subito molte ingiurie riguardo il colore della pelle ed è stato aggredito a fine partita“. Questa la testimonianza di Moreno Assanelli, presidente della società di appartenenza del diciassettenne di colore: “Abbiamo chiesto all’arbitro di fermare il match che gli stava sfuggendo di mano ma lui ha risposto che era tutto sotto controllo.
A fine partita la mamma e il papà di questo ragazzo con cui stava litigando sono entrati in campo e hanno bloccato il ragazzo per poi colpirlo, ora ha un collarino e una prognosi di 5 giorni“.
“Il presidente del TFI ci ha subito contattato e fatto sentire la sua vicinanza. La società della quale eravamo ospiti non ci ha neanche contattato“.
“Negro di mer*a”, il caso Desio
“Abbiamo preso subito una posizione forte scrivendo una lettera alle autorità locali e nazionali“, dice Alessandro Crisafulli, dg della Us Aurora Desio dove un bambino di dieci anni della squadra desiana è stato chiamato “negro di me*da” da una madre della squadra avversaria. Per questo la decisione di far giocare alcune squadre nel prossimo weekend con il volto di nero nel campionato Pulcini dove milita la Desio.
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