I nostri politici ci hanno tradito: presto perderemo la sovranità politica

Quello che emerge dall’intervento di Giuseppe Conte ieri in Senato è che l’Italia è in procinto di accettare appieno la formula che segnerà di fatto la fine della sovranità politica della nostra nazione.
Non voglio qui soffermarmi sulla questione tanto discussa sul fatto che Conte abbia o no tradito l’Italia.

Voglio invece evidenziare come stiamo per perdere la nostra sovranità politica, dopo che già da tempo abbiamo perso quella militare (nel 1945) e più recentemente anche quella monetaria ed economica, grazie all’introduzione dell’euro.

Con il Mes ci accingiamo dunque a perdere in via definitiva la sovranità politica.
Si tratta di un dispositivo mefistofelico, in forza del quale gli Stati che chiederanno aiuti economici alla BCE dovranno accettare le riforme strutturali imposte da quest’ultima.

In sostanza non saranno più i Parlamenti nazionali a scegliere le riforme da attuare, dovranno invece semplicemente ratificare quello che viene deciso altrove, quello che verrà deciso nelle stanze blindatissime degli euroburocrati e che con Jürgen Habermas possiamo definire senza tema di smentita, la spirale tecnocratica.

E’ questo ciò in cui si risolve l’essenza dell’odierno nichilismo dell’Unione Europea: un’immensa spirale tecnocratica che non solo non realizza l’essenza dell’Europa, ma che la perverte a tal punto che oggi sotto le insegne gelide dell’Unione Europea l’Europa è di fatto un hub finanziario, dove spariscono le vestigia della nostra civiltà, dove si calcola ma non si pensa più.

Il Mes è l’emblema di questo pensiero calcolante che ha tradito il pensiero meditante. Con il Mes dovremo adattarci alle riforme macroeconomiche prodotte a Bruxelles, manifesto del liberismo che propone tagli alla spesa pubblica e limiti ai diritti sociali in nome della ragion liberista.

Questa è l’essenza del Mes, il quale si realizza grazie al tradimento dei nostri politici che stanno cedendo l’ultimo fortilizio della sovranità, quella politica.
Si sta realizzando ciò che aveva detto Draghi, complici questi esponenti che anziché tutelare l’interesse nazionale difendono quello transnazionale della finanza.

L’interesse nazionale è stato infine annientato in nome del “ce lo chiede l’Europa”: benvenuti nell’Unione Europea, tragico esempio di liberismo realizzato a nocumento dei popoli, dei lavoratori e dei ceti medi.

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