“A pelle si sentono cose a cui le parole non sanno dare un nome” diceva Alda Merini.
Colpo di fulmine, che cos’è? Esiste? Vi è mai capitato? E soprattutto, com’è possibile che a volte si incontra qualcuno con cui si stabilisce un rapporto immediato, a pelle, che ci fa dire “io devo per forza averti conosciuto in un’altra vita”?
Affinità elettive, empatia: questo l’argomento centrale della puntata di questa settimana di ‘Io le donne non le capisco‘.
Con Sonia D’agostino e Loredana Petrone, ecco il parere autorevole di Chiara Simonelli, psicologa, psicoterapeuta e sessuologia, del Prof. Vincenzo Maria Mastronardi, psicoterapeuta forense e del neuropsichiatra Maurizio Lupardini.
In studio Giulio Todrani e Marco Rinalduzzi.
Secondo Chiara Simonelli “il colpo di fulmine è fantastico. Solo bellezza? No. Il primo che ne ha parlato è Arthur Schopenhauer, io lo chiamo Arturo. Lui ha detto in maniera lapidaria che l’amore o nasce attraverso il colpo di fulmine o nulla. L’amore è un riconoscersi. Come un’illuminazione reciproca. Lui dice che serve alla specie. Perché nel colpo di fulmine, nell’amore, nella passione, c’è il terzo sullo sfondo: il figlio”.
“La comunicazione è per il 65% risaputamente non verbale – aggiunge il Prof. Vincenzo Mastronardi – tutte le ricerche hanno chiarito, come asseriva Bergson, che noi abbiamo decine e decine di incontri emozionali ogni giorno. Di ognuno ci rimane qualcosa. La nostra memoria, quando incontriamo una persona, ripesca tutte le positività o le negatività e quello che si riteneva fosse l’istinto in realtà non è l’istinto, è un rivivere determinati incontri e determinate esperienze. Come se rivedessimo un assemblaggio di persone in una persona sola, si crea un’empatia che scatta automaticamente”.
Maurizio Lupardini sottolinea invece come sia fondamentale distinguere il colpo di fulmine dal colpo di testa: “Il colpo di testa è quella cosa per cui io cognitivamente penso e decido di fare qualcosa. Il colpo di fulmine è molto più importante, perché esce fuori da quello che noi riusciamo a comprendere e riusciamo a decidere solo con la nostra mente. Il colpo di fulmine si sente in tutto il corpo, nella pelle, nel cuore… Fino a poco tempo fa parlare del cuore o dell’anima in psichiatria era una cosa da deridere, adesso invece si comincia un po’ a studiare. Quel sentimento che ci fa andare oltre e ci fa sentire che in qualche modo quella persona è legata a noi”.
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