Il rapporto tra banchieri e politici è un tema fondamentale per la storia tanto quanto per la nostra attualità. Il MES, misura approvata da politici che serve alle banche tedesche ne è un esempio.
Gli antichi greci e gli antichi romani trovano estremamente disdicevole che un politico si occupasse di affari economici, commerciali e più generalmente, pratici.
Una delle attività vietate all’aristocrazia terriera di allora era proprio il commercio del denaro, l’argentario (l’attuale banchiere).
Di questo si occupavano i cavalieri, che passavano dallo status di militari – a cavallo – a fare i commercianti non appena smettevano l’attività bellica: erano loro che commerciavano, erano loro i cittadini considerati “di serie B”.
Chi erano i cittadini di “serie A”? Coloro che si occupavano della cosa pubblica, i politici.
Gli antichi greci ad esempio utilizzavano per il commercio e per le cose economiche i meteci, gli stranieri, perché reputavano che tutto ciò fosse disdicevole per l’anima. Il politico invece era avulso da tutto ciò, doveva essere un puro.
Quando un politico voleva immischiarsi in queste cose si procurava un cavaliere che gli facesse da prestanome perché lo facesse rimanere pulito: i banchieri facevano da prestanome ai politici.
Oggi accade il contrario: taluni politici fanno da prestanome ai banchieri, la finanza domina la politica. Il mondo si è rovesciato.
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