Lo scrittore irlandese Jonathan Swift indicava in pane, formaggio e baci la dieta ideale dello scapolo, il single dei nostri tempi. Il prodotto che si ottiene dalla lavorazione del latte non è soltanto una fonte immediata di proteine; una sua fetta rappresenta anche una sorta di coccola. Piace a grandi e piccini. Attenzione, però, a come lo si conserva, perché è facile sbagliare, alterando senza volerlo, il suo sapore e la sua qualità.
Nonostante le sue innumerevoli proprietà (il suo consumo, nelle proporzioni consigliate, garantisce il corretto apporto di calcio all’organismo e i grassi che contiene possono essere utili per far crescere i livelli di colesterolo HDL, quello che in gergo definiamo buono), il formaggio può generare intolleranze, ed essere responsabile di fastidiosi dolori addominali e intossicazioni come, del resto, qualsiasi altro alimento.
Diventa quindi importante sapere come conservarlo: spesso lo si avvolge nella plastica. Per alcuni, tra chef ed esperti nella conservazione dei cibi, non c’è niente di peggio della pellicola trasparente. La plastica non fa respirare il cacio, per fare un esempio, che assorbe il sapore della stessa.
Un discorso diverso va fatto per l’alluminio o carta argentata: alcuni formaggi hanno un elevato contenuto di sale, il quale potrebbe interagire con le molecole dell’alluminio e alterare le caratteristiche del formaggio, qualità compresa.
La soluzione non è rappresentata nemmeno dai contenitori in plastica: quel che contengono tende a rinsecchirsi, anche se si tratta di prodotti caseari semi-morbidi. Ma esiste in commercio una carta realizzata esclusivamente per questo scopo; se non si riesce a reperirla facilmente nei supermercati, si può optare per la carta da forno. Uno “strumento” anche piuttosto economico.
Naturalmente occorre fare dei distinguo tra formaggi stagionati, freschi o a pasta molle. Il grana, il parmigiano e il pecorino possono essere tenuti in frigo anche con dei panni di lino o cotone, leggermente umidi.
Le mozzarelle vanno lasciate nel loro liquido e consumate in giornata, possibilmente. I formaggi semi stagionati, come taleggio, provola o fontina, andrebbero conservati ad una temperatura tra i 6 e gli 8 gradi. Ogni genere di prodotto richiede accortezze particolari, per la sua conservazione. Se si deve riporre in frigo mozzarelle o ricotta, o altri formaggi freschi, la temperatura ideale è tra i due e i 4 gradi, quindi nella parte più fredda del frigo. I formaggi stagionati come il grana, già citato, devono stare negli spazi meno freddi (8-10 gradi).
La regola generale è: riporli comunque in frigo, in carta alimentare, in contenitori in vetro rivestiti di carta da forno o in un panno di lino o cotone. Soprattutto sarebbe bene evitare ai formaggi sbalzi di temperatura.
Fonte: Prodigus.it