Tante le polemiche che ha suscitato il Ministro dell’Istruzione pentastellato Lorenzo Fioramonti con le sue dimissioni. Al centro del dibattito la ‘coerenza’, uno degli stendardi con cui il Movimento 5 Stelle si è fatto strada tra le ideologie dell’elettorato.
Di coerenza parla anche il Senatore Gianluigi Paragone, dal quale arrivano dirette le accuse ai membri del suo stesso partito: “Ecco i nomi di chi non ha rendicontato e restituito i soldi del suo stipendio. C’è anche il Ministro Fioramonti”.
Lealtà e coerenza, due parametri che molto hanno a che fare, per alcuni membri del Movimento, con la restituzione di parte del loro stipendio.
“Una cosa penosa, da circolo o da condominio. Tizio è in regola con le quote, Caio deve ancora pagare la sua… Il condominio ha anche una sua ragione per prendere i soldi, perché c’è un’obbligazione tra i consociati: in ragione di un’appartenenza al medesimo condominio si dividono le spese. Nel caso del parlamentare si chiama obligatio naturalis. Se il parlamentare vuole darti quei soldi te li dà, se non te li vuole dare tu non glieli puoi chiedere. Non c’è una legge o alcun patto, è una sua libertà darteli. Coerenza? Sono affari loro, ma questa è una logica di circolo e la dice lunga sul basso profilo della politica”.
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