Ineccepibile. Altissima, purissima, levissima, con l’acqua di fonte, questa è la Lazio che non ha battuto la Juventus ma l’ha ribattuta e ne ha smascherato i limiti, già evidenziati nella partita dell’Olimpico.
Stesso risultato ma supremazia evidente nel gioco e nell’intelligenza, Simone Inzaghi ha letto benissimo lo sviluppo della sfida, Maurizio Sarri ha sbagliato come gli accade spesso, con la scelta di un terzino destro (il terzo nelle ultime tre partite), nel caso trattasi di De Sciglio, che mai ha visto Lulic e mai è entrato in partita. Non è soltanto questa la chiave della vittoria biancazzurra. La Lazio ha saputo fare quello che desiderava, Luis Alberto ha provocato l’esaurimento nervoso e fisico di Bentancur, Milinkovic Savic si è sacrificato da gregario poi uscendo dal canneto con alcune giocate del suo repertorio, Correa è stato una mina vagante per l’impacciata terza linea bianconera, il resto della comitiva laziale mai ha perso le misure e la lucidità necessarie per contenere il gioco lento e lezioso dei bianconeri.
Juventus in chiara difficoltà di ritmo, un football mozzicato come quel pezzo fradicio tra le labbra di Sarri che, come un allenatore di paese, nel momento di difficoltà ha mandato dentro Douglas Costa, dopo aver, tuttavia, tolto di campo Higuain per far posto a Ramsey. Poche idee e confuse di chi non ha ancora deciso che cosa fare da grande mentre il suo collega rivale, nel senso di Inzaghi, ha dimostrato di preparare bene l’incontro e di leggerne altrettanto bene lo sviluppo, anche nel cambio fortunato, con l’innesto di Cataldi il cui gol, il terzo, è stato una pastiglia di cianuro per il corpo già esanime degli juventini, la cui difesa alta voluta dall’allenatore è un insulto alla logica tattica.
La vittoria della Lazio non porta a casa soltanto la supercoppa ma la coscienza di poter sfidare l’Inter e la Juventus nella corsa al titolo. Ha tutto, la squadra di Lotito e Inzaghi, ha un centrocampo nettamente superiore a quello juventino e su questo punto a Torino dovrebbero riflettere, anche se il bilancio contabile non consente nuove esposizioni (Mandzukic è stato rilasciato a zero e solleva di diciotto milioni lordi il saldo).
Una boccata d’aria buona da Riad, il campionato è aperto, finalmente. Una nota di cronaca curiosa: la presenza delle donne allo stadio era prevista e così p stata realizzata ma nessuno poteva immaginare che un popolo di arabi invocasse più volte “Cristiano, Cristiano”, senza rischiare la fustigazione.
Tony Damascelli