Gennaro Gattuso è il nuovo allenatore del Napoli.
Una “non notizia” in effetti, se pensiamo al fatto che la scelta di Aurelio De Laurentiis è maturata nella notte tra sabato 7 dicembre e la festa dell’Immacolata. E’ in quel momento che il presidente del Napoli ha chiuso le linee e salutato cordialmente Massimiliano Allegri e Luciano Spalletti ripiegando con decisione su “ringhio”.
Quale nome migliore per ripartire, quale reputazione più azzeccata per una squadra a cui più di tutto manca quella “cazzimma” che ha sempre fatto parte del suo DNA.
La sfida di Gattuso al Napoli sarà innanzitutto rinvigorire la mente dei suoi giocatori. Troppe prestazioni altalenanti per dedurre che sia la componente fisica ad aver fatto rizzare il sopracciglio a Carlo Ancelotti.
Idee tattiche chiare e precise la faranno da padrone dopo il primo periodo con un modulo che potrebbe essere molto simile a quello di Ancelotti: un 4-4-2 a cui presto subentrerà il 4-3-3 tipico di Gattuso.
Gli imprescindibili saranno i due di centrocampo: Fabian Ruiz intoccabile in una posizione da mezz’ala alla Suso, Allan fuori discussione, mentre Callejon potrebbe arretrare di posizione.
Occhio al mercato di Gennaio, con Ricardo Rodriguez che si candiderebbe di gran carriera a vestire la maglia azzurra. Non è nuovo che ringhio abbia tatticamente una cotta per il terzino che al Milan è ormai totalmente all’ombra di Theo Hernandez.
L’arrivo di Gattuso potrebbe riservare sorprese anche nel mercato destinato al settore avanzato: Zlatan Ibrahimovic attende il Milan che non ha ancora chiuso l’affare. Ora però con l’ex compagno sulla panchina azzurra e con un approccio napoletano che sembra agli albori i partenopei si candidano seriamente a ingaggiare lo svedese.
Con Zlatan in squadra e Gattuso in panchina il Napoli potrebbe tornare a ringhiare anche in campionato: qualità e convinzioni tornerebbero al San Paolo, insieme – si spera – ai tifosi.
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