Molti gli esperti che stanno analizzando il coronavirus per provare a trovare una soluzione rispetto a un contagio “incontrollato”. Degli italiani che si trovano a Wuhan, una settantina circa, cinquanta sono in attesa di rimpatrio. Lo ha detto ai nostri microfoni il Viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri (M5S). Per loro, dopo il rientro dalla Cina, è prevista una breve quarantena di due settimane, giusto il tempo di controlli e accertamenti rispetto ai tempi di incubazione del virus.
In tutto il mondo intanto c’è agitazione. Dopo il falso allarme a Napoli, nessun caso in Italia sembra ancora essersi verificato. La certezza però sembra non darla nessun esperto.
L’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani.
“Rimpatrio italiani? La quarantena è doverosa. Si tratta di tenerli controllati il periodo di incubazione che è approssimativamente di due settimane.
Noi siamo un paese vulnerabilissimo. Dal ’99 quando il Parlamento ha sospeso o attenuato l’obbligo di vaccinazione per entrare nelle scuole ci sono decine di migliaia di giovani che non sono coperti nei confronti di niente. Non sono vaccinati. Queste sono delle vittime predestinate.
Mascherina di garza un rassicurante psicologico, ma contro i virus non serve assolutamente a niente. Le mascherine che hanno un’utilità sono quelle coi filtri. Quello che io consiglio, il rimedio principale è la vaccinazione contro l’influenza”.
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