Avidità, oltre al desiderio incontrollato che sembra non placarsi neppure se soddisfatto, c’è un altro significato celato dietro al definizione dei dizionari?
Sì, secondo Diego Fusaro, l’avarizia non è solo un peccato capitale, bensì un precisa malattia mentale, una patologia che non scopriamo certo oggi: la pleonexìa.
Così la definiva Platone nella sua Repubblica, denotando il preciso atteggiamento di chi vuole sempre di più in ogni ambito arrivando quasi a desiderare la condizione divina.
L’uomo però, come si diceva nell’antica Grecia, è pur sempre un mortale, e questa mancanza di limiti può far male alla sua vita: a ‘Un giorno speciale’ Diego Fusaro ha spiegato come.
Diego Fusaro ► “Volere sempre di più: una malattia mentale che sta affliggendo la società e la politica”
“Vi è sicuramente un elemento patologico nella pleonexìa, che riguarda quella specifica malattia della mente di chi aspira a crescere illimitatamente in ogni ambito, ma vi è anche un elemento generazionale legato al fatto che sono i bambini che tendono per loro natura a volere tutto e sempre di più. In tal senso la figura dell’educazione che serve innanzitutto a porre dei limiti.
La società odierna senza padri e senza maestri è infantilizzata, dove tutti permaniamo nello stato di bambini, con ogni desiderio, assenza di regole e di qualsiasi limite, che viene vissuto come un ostacolo molto pericoloso.
Anche la politica segue queste logiche; la politica ha cessato di essere ciò che era in Platone (cioè il bene della comunità) ed è diventata la lotta contro il limite. Quella che oggi viene chiamata “lotta contro le discriminazioni” è molto spesso la lotta contro tutti i limiti, contro ogni barriera che ancora ponga in essere una misura.
Abbiamo abbandonato la modernità, cioè la condizione di adulti, siamo giovani in cerca del solo godimento, del solo piacere e del ‘tutto e subito’ col desiderio di non crescere mai“.
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