Rinaldi si beffa di Calenda ► “Volevo fotografarlo, ma era in lutto mentre Farage conquistava la Brexit”

Noi adoriamo l’Europa, ma odiamo la UE e spero che questo sia l’inizio della fine di questo progetto anti democratico, che non dà conto di nulla all’elettorato“.

Mentre Nigel Farage pronunciava queste parole che inevitabilmente passeranno alla storia come le frasi che hanno suggellato la Brexit, Antonio Maria Rinaldi riprendeva il tutto da una posizione privilegiata. Critiche anche a lui, oltre che a Farage (giudicato troppo irriverente dal versante europeista del Parlamento), ma Rinaldi a ‘Un giorno speciale’ ha rivendicato il suo diritto di immortalare quel discorso oltre che di sventolare il tricolore all’interno della struttura parlamentare contro le norme della stessa.

Archiviata la Brexit, Antonello Angelini e Francesco Vergovich gli hanno chiesto se anche l’Italia possa un giorno avere un epilogo simile: ecco cosa ha risposto l’europarlamentare della Lega.

Rinaldi (Lega) ► “Critiche per aver ripreso Farage? Volevo fotografare Calenda, ma era in lutto”

Ero indeciso se fotografare Calenda che era in lutto, oppure fare la diretta Facebook su Farage visto che era a pochi centimetri da me, anche perché quel discorso passerà alla storia.

Il Regno Unito non esce dall’Europa, ma dall’Unione Europea. In Europa c’è sempre stato e sempre ci resterà: è solo un accordo, questo sia molto chiaro.
Gli inglesi riusciranno in maniera magnifica a superare tutto ciò, anche perché ricordo che hanno svezzato i commerci e hanno sempre una potenzialità immensa.

Ho letto sui giornali che ci potrebbero essere problemi di infarto, penso che i problemi di infarto li abbiano le persone che hanno rosicato che un paese come il Regno Unito se ne sia andato via.

C’è molta propaganda, non credo che tra qualche mese l’Inghilterra sarà un paese del terzo mondo, anzi, i dati dell’economia sono molto incoraggianti.

Il Regno Unito aveva capito subito che non si trattava nemmeno più di una partita a due tra Germania e Francia, ma solo con la prima a decidere.
Un conto è dire “lavoriamo per un progetto comune”, un conto è dire che il modello è quello tedesco e ti devi uniformare.

Italia? Io sono convinto che se continua così imploderà da sola, non dovrà fare assolutamente nulla, si troverà davanti a un fatto compiuto“.


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