Salvo espulso dal Grande Fratello: il sessismo è una cosa seria, questa è ipocrisia

La vicenda dell'espulsione di Salvo Veneziano mi fa venire in mette un capolavoro di Fabrizio De André

Mediaset ha squalificato Salvo Veneziano che non è più un concorrente del reality. “Il provvedimento è stato preso a causa di alcune sue espressioni e affermazioni che hanno violato le regole e lo spirito stesso del programma“, si legge nella nota diramata dall’azienda.

La produzione, nello spiegare i motivi della squalifica a Salvo Veneziano, ha riferito che “essere un concorrente comporta delle responsabilità importanti, sia nei confronti del pubblico, sia nei confronti degli altri inquilini della Casa“.

Le frasi condannate sono state queste “Se fossi stato single, c’era quella piccolina lì, tutta trasparente co’ sto culettino… ma quella si merita due schiaffi che le devi spezzare la colonna vertebrale proprio… da staccarle la testa e lasciarla così… la lasci con la pelle sul letto. Ma dai! Solo la pelle, perché le ossa me le sono bevute. Quella è da scannare, scusate, scusate… Quella li è proprio da maciullarla, dai. Ma dai, la pelle. Io gli ho visto le budella (…). Le ho visto l’intestino crasso attraverso i fuseaux”. Nel tugurio a chiacchierare erano in quattro, tutti uomini.

L’espulsione è stata richiesta a gran voce dei telespettatori del Grande Fratello. L’espulsione di Salvo Veneziano ha rappresentato per tanti una vittoria contro la violenza sulle donne.

Ora detto che la violenza sulle donne è una cosa seria ed è giusto condannare e mettere al rogo gli uomini che maltrattano, uccidono, violentano le donne; nella stessa maniera dico che noi donne dovremmo aiutarla questa lotta. Dobbiamo esigere di essere libere, di pensare, di parlare e di vestirci come vogliamo insomma di poter vivere come meglio crediamo senza sentirci giudicate o addirittura violentate solo perché indossiamo un abito succinto. Dobbiamo poter dire che un uomo ci piace, andare ad un appuntamento nella sua stanza d’albergo e magari anche flirtare con lui, accavallare la gamba senza lasciare molto all’immaginazione e poi avere quella stessa libertà nel dire di no. Anche se a lui potrebbe servire una doccia fredda. I bagni esistono anche per quello. È un nostro sacrosanto diritto che nessuno, nemmeno Salvo Veneziano, può toglierci.

Cosa che invece un uomo può fare è commentare insieme a quattro amici l’abbigliamento di una donna, i modi di fare, l’esposizione mediatica. Di cosa ha colpa Salvo Veneziano? Di aver pensato che, se la signorina Elisa De Panicis, fosse stata sua figlia le avrebbe dato quattro schiaffoni? (detto a modo suo, un modo sbagliato ovviamente). Però, parlando onestamente, se la signora fosse passata in una qualsiasi strada vestita in quella maniera le donne e gli uomini seduti al bar cosa avrebbero detto? La donna più educata l’avrebbe apostrofata come una “poco di buono”, i ragazzi giovani come una che si sarebbero “fatti” molto volentieri (e sono educata), gli uomini più grandi avrebbero pensato che se fosse stata la propria figlia non l’avrebbero fatta uscire di casa. Chi dice il contrario potrebbe essere tacciato di ipocrisia.

Le parole di Salvo per quanto brutte e fuori luogo non sono null’altro che ciò che avviene da sempre. Anche noi donne di fronte un uomo prestante e sfacciato abbiamo pensieri come quelli che ha avuto Salvo, però lo neghiamo perché siamo donne e la società non ci concede questa libertà senza un minimo di senso di colpa.

Lo sbaglio di Salvo? Doveva essere più furbo, sapere che davanti ad una telecamera fai audience vero, ma poi ti costa l’espulsione. Insomma, ma voi ce lo vedete Salvo Veneziano ad usare violenza su una donna? A me vien da ridere. Chi violenta le donne, chi mena alle donne, di brucia la propria fidanzata è un malato e nella maggior parte dei casi non va in televisione a dire le “stronzate” che ha detto Salvo, che tra l’altro mentre parlava si è anche scusato.

Salvo è solo un ragazzo che probabilmente non ha studiato molto, un uomo che ha sicuramente dei preconcetti su certi modelli femminili, preconcetti che arrivano da lontano. Sarà anche un maschilista ma non è il mostro che i social disegnano oggi. Anche perché quelli che oggi puntano il dito sui social sono anche quelli che spesso (non generalizzo) insultano in privato e si augurano la morte delle persone che magari non la pensano come loro.

Chi scrive si è presa insulti, imprecazioni, minacce per aver scritto autobiografie con calciatori di due squadre che nella capitale sono “nemiche”.  La violenza sulle donne va condannata sempre, non dico il contrario e sicuramente in televisione certi termini non vanno usati. Allora cominciato a censurare tutto quello che può essere considerato lesivo verso le donne. Spegniamo la tv e accendiamo il cervello, apriamo un libro e magari non nascondiamoci più dietro l’ipocrisia.

Susanna Marcellini