La moneta ci sta schiavizzando. Non è una metafora, secondo Cosimo Massaro è ciò che accade giorno dopo giorno dall’ultimo ventennio a questa parte.
Una volta si risparmiava di più, spiega Fabio Duranti, e questo perché si aveva un avanzo da quello che si guadagnava, ora l’avanzo non c’è più. Va tutto a finire in tasse.
Hanno inventato la speculazione e hanno iniziato a dire che l’economia è complicata, che la capiscono solo i banchieri e gli economisti.
Perché complicare le cose? Hanno distrutto l’economia per far arricchire pochi e rendere gli altri, appunto, degli schiavi?
Il fatto che la ricchezza la crei chi lavora e non chi specula secondo lo scrittore Cosimo Massaro è un concetto semplice. Hanno fatto credere alle persone che i mercati e le borse siano degli dei, invece “sono dei parassiti“.
Si può uscire da questa situazione?
Francesco Vergovich e Fabio Duranti lo hanno chiesto all’esperto di politiche monetarie Cosimo Massaro. Ecco cosa ha detto.
Ecco perché dobbiamo riprenderci la nostra moneta ► Cosimo Massaro
“Se ne esce con la consapevolezza. Hanno reso la questione monetaria complicata apposta, per evitare che la gente si avvicini a queste tematiche.
Oggi il banchiere ci dice: ‘La moneta la devo emettere io perché io so gestirla, tu politico non saresti in grado perché se la creassi tu la moneta si inflazionerebbe’.
E’ vero che in passato quando alcune hanno avuto il potere di emettere moneta spesso si è inflazionata, ma questo perché si è creata quella moneta quando le nazioni erano in guerra. Creavano moneta per costruire bombe e quando queste bombe venivano lanciate la moneta inflazionava perché non aveva più il corrispettivo del bene. Questo è quello che accade quando si crea la moneta per cultura della morte.
Noi dobbiamo invertire il concetto di cultura della morte con il concetto della cultura della vita.
Se creo la moneta per costruire un ponte che duri duemila anni, oppure creo la moneta per ricostruire Amatrice… Se creo moneta per qualcosa che crea ricchezza, la moneta non si inflaziona perché sarà sempre generata nuova ricchezza.
E se creo la moneta per costruire un ponte che duri duemila anni non si crea nemmeno quel turbocapitalismo per cui le cose si devono distruggere e ricostruire. Perché è il meccanismo del debito che impone alla società di fare questo.
Oggi invece accade esattamente il contrario”.
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