“È vero, abbiamo accantonato la democrazia” ► Un fondatore confessa l’inganno dell’euro

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo

Non c’è metodo migliore per smascherare l’inganno dell’euro che esaminare le parole dei suoi fondatori.
Tommaso Padoa Schioppa è stato Ministro dell’Economia con Prodi ma anche membro della commissione che ha creato la moneta unica.

Schioppa confessa nel 1992 che il processo di unificazione della moneta non ha matrice democratica, bensì “l’Europa si è fatta seguendo un metodo che si potrebbe definire col termine di dispotismo illuminato“.

Dalle sue parole si evince chiaramente come l’entrata nell’euro sia stata una resa ai mercati e i governi siano stati totalmente esautorati con un atto che non ha precedenti storici.
Parliamo di un evento che “si produce nel momento in cui per la prima volta nella storia umana la moneta non è ancorata né all’oro né ad altro standard reale, evento nuovo per gli Stati che avevano sempre considerato che battere moneta fosse una loro prerogativa“.

Padoa Schioppa fa quindi sapere che la moneta è nelle mani di un’entità che sfugge al controllo degli Stati e delle istituzioni parlamentari.

In pratica abbiamo rinunciato alla principale prerogativa del nostro Stato per degli accordi convenzionali, alla nostra moneta affidandola a un organo sovranazionale che può crearne quando vuole indebitando gli Stati a suo piacimento.

Una ricostruzione di parte?
Lasciamo che sia Padoa Schioppa a confermare il tutto: “Accettare da uno sconosciuto un pezzo di carta privo di valore intrinseco in cambio di beni e servizi che sono i frutti del suo lavoro è una delle manifestazioni più spettacolari della fiducia delle persone nella società alla quale appartengono“.


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