Senza Ronaldo, lo ripeto, questa Juventus galleggerebbe tra le squadre in zona Europa League. Una giocata acrobatica del fenomeno ha portato all’ultimo minuto al pareggio su rigore in una partita che ha visto il Milan più dignitoso, più volenteroso, più squadra e meno arrogante e presuntuoso della Juventus.
Sarri non lascia il segno, la squadra continua a giocare per vie orizzontali, non va mai alla conclusione se non raramente e non certo con gli attaccanti che vedono la difesa avversaria ben disposta, visto l’inutile e maniacale fraseggio bianconero.
Se i calciatori hanno resposabilità e, soltanto alcuni di loro hanno reagito alla batosta di Verona, fra questi Dybala, le responsabilità di Sarri sono evidenti, il non gioco offensivo è figlio di un football orizzontale che snerva non soltanto i tifosi ma gli stessi attori in campo. L’uomo con il mozzicone in bocca non ha rapporto con la squadra che sembra non volergli andare dietro.
Sarri ha cambiato lo schema, 4 4 2 mai visto prima, Ramsey e Pjanic sono due sciagure quando stazionano vicino alla propria difesa e la terza linea si trova in affanno perché manca un mediano vero, accanto a Matuidi. Se poi, in occasione del gol milanista, De Sciglio fa finta di controllare l’avversario, allora ogni discorso di schemi e di taccuini o tablet va a ramengo.
Non vedo futuro sereno per l’allenatore. Molto dipenderà dall’impegno contro l’Inter e dalla champions con il Lione. Ma le premesse sono deprimenti.
Post scriptum: Valeri e Nasca, l’arbitro di campo e il suo sodale al var, sono in linea con la mediocrità della categoria che prossimamente sugli schermi italiani dovrà fare i conti con la challenge, la chiamata delle squadre a intervenire su episodi contestati. Ci sarà da ridere.
Tony Damascelli