La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo
Nell’agosto 1975 l’ambasciatore americano John Volpe scriveva: “Abbiamo raccomandato di non rilasciare il visto a Giorgio Napolitano che voleva recarsi negli Stati Uniti“.
L’ambasciatore Volpe, che analizza in dettaglio la politica dei visti per l’ingresso in America degli esponenti del Partito Comunista italiano, spiega che il rilascio di visto per Berlinguer o per altri funzionari del PC giocherebbe a favore della loro rispettabilità agli occhi dell’elettorato italiano.
La logica è dunque di evitare qualsiasi legittimazione del Partito Comunista italiano, perché ogni mossa in questa direzione viene ritenuta dagli americani una sorta di piano inclinato, che può portare al temuto compromesso storico ben temuto dagli Stati Uniti.
Meglio chiudere qualsiasi porta allora nell’estate in cui il Partito Comunista fa un nuovo balzo in avanti a discapito della Democrazia Cristiana.
Le cose però cambiano in seguito: gli americani convocano qualche anno dopo Giorgio Napolitano, il quale arriverà negli Stati Uniti mentre Aldo Moro è prigioniero. Proprio così: mentre il Premier era ostaggio Napolitano teneva conferenze in prestigiose università e in ambienti riservati con uomini d’affari ed esperti americani.
Un po’ come succederà nella nave Britannia, a bordo della quale nel periodo della strage di Capaci Mario Draghi beveva champagne insieme ai membri del gota della finanza internazionale.
Siamo davanti ad un altro esempio di choc economy: la strategia usata dal cartello finanziario internazionale in cui si usa lo stato di choc di un paese per costringere i suoi rappresentanti ad accettare qualsiasi offerta.
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