Pagelle 23° giornata: promossi e bocciati

10 As Roma
Bene così: via (a tempo determinato, purtroppo) i razzisti, in primis; poi gli imbucati e chi manca di deontologia professionale, giocando con l’accredito, che è uno strumento di lavoro.

9 Stefan De Vrij
Un gran gol, per coordinazione e scelta di tempo, col mirino in fronte, mentre dalla torsione si capisce che lo sguardo è già puntato verso l’angolino opposto. Con Romagnoli addosso, sotto lo sguardo di Koeman. Un gol che ribalta il derby e che può avere un’importanza epocale, in questa stagione.

8 Luis Alberto
Delizioso tecnicamente, a prescindere; ma una delizia mai fine a se stessa: lo spagnolo mostra una duttilità che tatticamente parlando possiamo definire “da bosco e da riviera”, funzionale anche ai momenti più “sporchi” della partita.

7 Jérémie Boga
Dirompente, in progressione; nelle ultime giornate ha lucidato l’argenteria del suo campionario realizzativo. Sembra quasi pronto per il grande salto.

6 Roberto D’Aversa
Signorile, con veemenza, nel dopo partita di Parma – Lazio. Gli manca perlomeno un rigore; gli è mancato, soprattutto, il rispetto da parte del direttore di gara Di Bello per quanto riguarda gli atteggiamenti.

5 Maurizio Sarri
La Juve accusa pause eccessive e ritmi calanti nei momenti nevralgici delle partite. Da troppo tempo sembra a metà del guado nel processo di digestione dell’identità che il tecnico pretende. Ha portato a casa partite e punti ed è ancora lassù, in fondo, ma troppo spesso hanno deciso i fuoriclasse, Ronaldo in testa.

4 Torino
L’esordio del nuovo tecnico Longo è da incubo; la fragilità evidenziata nel secondo tempo contro la Sampdoria, da retrocessione.

3 Aleksandar Kolarov
Quando una tifoseria come quella della Roma evidenzia una tale pazienza, suffragata dall’atteggiamento, conciliante fino alla fine, tenuto anche durante la serata umiliante contro il Bologna, se alla fine si lascia andare al dissenso i giocatori devono comunque ringraziarla, perché è ancora lì nonostante tutto. Altro che gestacci.

2 Marco Di Bello
La VAR è uno strumento, oltre che un supporto, utile all’azione arbitrale. Diventa pericolosamente arbitraria, invece, la scelta di non avvalersene quando particolarmente controversi appaiono gli episodi. In Parma – Lazio è accaduto questo.

1 Antonio Giua
La frase quasi irridente rivolta a Milik è la ciliegina sulla torta indigesta della sua disastrosa direzione di Napoli – Lecce. Gli azzurri hanno avuto tante colpe, ma lui gli ha quasi ucciso la partita in un momento nevralgico. Ancora una volta, sono le direzioni peggiori a evidenziare l’enorme potere che hanno gli arbitri.

Paolo Marcacci