La Roma è stata battuta dal Sassuolo di Berardi e Boga, incassando la quarta sconfitta dall’inizio del nuovo anno, e non può minimamente pensare di poter annacquare la delusione per questa battuta d’arresto invocando la reazione di orgoglio del secondo tempo o l’espulsione di Pellegrini nel momento topico della partita.
Non può perché proprio quel secondo tempo, paradossalmente, inchioda la squadra alle proprie responsabilità.
Quel secondo tempo ha dimostrato, ha confermato, che una Roma concentrata, attenta, in campo con carattere e dedizione non poteva, non avrebbe mai potuto, fare quella figuraccia nel primo tempo.
Un primo tempo in cui il Sassuolo è stato bravo, abilissimo nel contropiede, ma è stato anche aiutato straordinariamente dall’atteggiamento molle, svogliato e sbagliato della Roma.
Come si fa a concedere tutto quel campo agli avversari?
Come si fa a lasciare quaranta metri di campo in cui infilarsi?
La Roma lo ha fatto, con la stessa formazione che aveva presentato al derby ma con una partenza completamente diversa.
Insomma, una Roma assolutamente colpevole, senza attenuanti. Come quel secondo tempo, come detto, che finisce per costituire – paradossalmente – una prova a carico.
Alessandro Vocalelli