Uno dei mantra dell’economia liberista dice che sono le tasse a finanziare lo Stato.
Bisogna quindi continuare ad alzare le tasse prevalentemente sui piccoli e sui microimprenditori (tra i quali qualcuno per la disperazione si suicida).
Le cose non vanno affatto così.
La ricchezza di un paese non si crea con le tasse, ma con gli investimenti e con la spesa pubblica. Se non facciamo investimenti né spesa pubblica non riusciamo ad aumentare la ricchezza di quel paese.
“Una nazione che si tassi nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico“.
La spiegazione più bella ed efficace la dà Winston Churchill agli idioti che continuano a pensare che alzando le tasse si alzi la ricchezza di un paese.
E’ esattamente l’opposto.
Negli ultimi decenni altrimenti saremmo progrediti molto, avendo innalzato notevolmente la pressione fiscale.
Non sono le tasse a finanziare lo Stato, è esattamente l’opposto: lo Stato crea ricchezza mettendo il denaro in circolo.
Se lo Stato avesse quello che abbiamo perduto dopo aver ceduto la sovranità monetaria potrebbe emettere titoli di debito pubblico a fronte del nulla creando moneta e di conseguenza, ricchezza.
Quando lo Stato tassa, drena la ricchezza dal paese per evitare l’aumento dell’inflazione e altri effetti negativi. Quando dovrebbe accadere?
In una condizione di piena occupazione.
Tassando nella situazione attuale non mettiamo a posto le cose, le complichiamo.
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