“Sul coronavirus i cinesi non ci hanno detto la verità. Ora necessario bloccare flussi dall’Africa” ► Basile (Pneumologo)

Continuano a salire gli infettati da coronavirus in Lombardia, con l’Italia che va a posizionarsi alle spalle della Francia in questa malaugurata classifica europea.
Il panico non è ancora motivato, secondo quanto sostiene lo pneumologo Romolo Basile, ma certamente prestare particolare attenzione alle norme igieniche ed evitare contatti con persone sospette di aver avuto contatti a loro volta con gli infettati è più che consigliabile.

Consigli anche ai governanti, in queste ore accusati di non aver prestato ascolto ai consigli dei virologi nei giorni scorsi: una nuova distrazione in tal proposito può portare a conseguenze disastrose.
Ecco l’intervista completa a Romolo Basile.

“Sul coronavirus i cinesi non ci hanno detto la verità. Ora necessario bloccare flussi dall’Africa” ► Basile (Pneumologo)

Quello che dobbiamo temere in maniera particolare è il contatto con persone che abbiano viaggiato negli ultimi tempi (specie in Cina) o che abbiano avuto contatti con persone già contagiate in maniera palese.

Non ci sono grossi rischi, per lo meno in Italia il rischio di essere contagiati da Coronavirus non è così elevato a meno che non si lavori in ambito sanitario.

All’inizio col blocco dei voli aerei si è cercato di creare un argine, poi da parte di persone non addette ai lavori si è urlato addirittura allo scandalo quando invece mi sembra fosse una richiesta fatta a salvaguardia dei cittadini italiani.

Bisognerà pensare al blocco di voli dall’Africa, dove sembra chiaro che ci sono dei casi. Potremmo importarli anche da lì, dovremo stare molto attenti se vogliamo evitare di ritrovarci in situazioni importanti come prospettato da Burioni e dalla Capua, accusati di essere catastrofisti. La prevenzione ci deve essere.

Quello che è balzato agli occhi dei virologi è che si sta bloccando un paese per una malattia che ha una mortalità simile all’influenza.

Credo che i cinesi non ci abbiano dato numeri veritieri sul tasso di mortalità, quindi ora che abbiamo casi nostri riusciremo forse a capire in maniera più realistica con cosa abbiamo a che fare“.


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