Attenzione alle bustine da tè! Ecco cosa si rischia…

Un recente studio canadese dimostrerebbe che quelle prodotte in nylon e PET rilasciano nell’acqua calda microparticelle di plastica

Il tè vanta un gran numero di effetti benefici, purché le sue foglie essiccate siano commercializzate nelle confezioni giuste. Non tutte le bustine di tè, infatti, sono prodotte impiegando materiale ecologico, né totalmente sicuro per la salute.

Quelle in nylon e polietilene tereftalato o PET (gli involucri a forma piramidale) rilasciano, nell’acqua bollente, miliardi di micro e nano particelle di plastica. Lo dimostrerebbe uno studio della McGill University di Montreal, in Canada. Secondo questa ricerca, potrebbero rappresentare un serio rischio per la salute degli estimatori del tè. Lo studio, che tuttavia richiede ulteriori approfondimenti, è stata pubblicata sulla rivista Environmental Science and Technology dell’American Chemical Society. 

Gli studiosi canadesi non sono i primi ad affrontare l’argomento; prima di loro, giornalisti, blogger ed ambientalisti avevano posto dei dubbi sull’opportunità di usare nylon e Pet per la confezione delle bustine per il tè. Qualcuno aveva addirittura paventato che potessero essere cancerogene. Nel corso degli ultimi sette anni nessuno ha dimostrato che lo siano, ma neanche esistono evidenze del contrario. 

Il nylon e il Pet sono materiali che, secondo la legge, possono essere utilizzati nell’industria alimentare. I sacchetti di tè che immergiamo nell’acqua bollente rappresentano soltanto uno dei numerosi impieghi che si fanno della plastica, nel mondo del food. Pensiamo ai salumi sottovuoto, ai formaggi a pasta molle, ma anche stagionati, contenuti in scatole e bustine di plastica. 

La novità che lo studio della McGill introduce, rispetto ad analisi più datate, riguarda la misurazione del deterioramento delle bustine, durante un’infusione. L’esperimento è stato condotto immergendo le bustine (4 differenti tipi di tè) in acqua a 95°, come solitamente si fa quando si prepara una tazza della bevanda. Successivamente l’acqua e i sacchetti utilizzati sono stati sottoposti ad analisi. Il risultato ha mostrato cambiamenti nella struttura dei polimeri delle bustine e la presenza di detriti di microplastiche nell’acqua

La ricerca è proseguita, disegnando un campo d’azione più ampio, non riuscendo tuttavia a dimostrare se davvero le microplastiche sciolte nel tè possano essere dannose e quale eventualmente sia il loro grado di pericolosità.

Nel dubbio è forse meglio acquistare tè contenuto nei tradizionali sacchetti di carta, che oltretutto sono compostabili, o altrimenti, preparare l’infuso, utilizzando le foglie essiccate e accartocciate, senza alcuna mediazione, né della plastica, né della carta. In questo modo forse si preparerà anche un tè, con maggiore attenzione alla qualità del prodotto e la tazza da servire potrà risultare più scenografica, soprattutto se in vetro trasparente.  

Fonte: Prodigus.it