Finora in nome dell’emergenza ci avevano tolto la libertà di muoverci e di uscire di casa, adesso cercano di imbavagliarci togliendoci la libertà di pensiero e di espressione. Il bavaglio è quasi pronto, ecco cosa riporta l’ANSA: “Martella, sanzioni certe contro le fake news. Sottosegretario all’Editoria: ‘Per avere notizie vere e bussole precise bisogna rivolgersi ai professionisti dell’informazione'”.
Alcune considerazioni filosofiche. A rigore ciò che dico dovrà essere punito come fake news, perché non solo non proviene dalle fonti ufficiali degli esperti, ma assai spesso le contraddice. Prima che mi sia negato il diritto di farlo mi affretto a dire ciò che penso. L’occidente nega sé stesso in quanto nega uno dei suoi principi fondamentali, la libera ermeneutica, cioè la facoltà di interpretare.
Il parametro dell’esattezza vale per le scienze della natura, ma non per quella dello spirito in cui è richiesto il lavoro dell’interpretazione che presuppone che vi siano letture e visioni diverse e anche opposte. Negare la possibilità di punti di vista diversi, squalificando come fake news quelle non coerenti con la linea decisa, significa negare il principio dell’ermeneutica e l’esistenza stessa della democrazia che si basa sul dialogo tra diversi.
Chi decide cosa è vero o falso caro Martella? Chi decide chi è esperto dell’informazione e chi no? Chi dice verità e chi fake news? Il potere.
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