Basta congetture: la scienza non è democratica, sono i dati a dirci come interpretare la realtà

La riscoperta di un servizio televisivo di qualche anno fa, del 2015 per la precisione, del TGR Leonardo ha fatto partire una serie di congetture a vari complottisti sparsi per l’Italia. E cioè che il Covid-19 sia un virus creato in laboratorio appositamente dai genetisti cinesi per chissà quale scopo.

Questo è possibile verificarlo da un punto di vista scientifico studiando le sequenze dei virus. Quello che si è visto fin’ora, ma naturalmente le indagini vanno ancora avanti, è che il virus è 100% naturale, cioè non ha interventi di alcun tipo sopra le sue molecole.

I discorse seri scientifici li faremo quando questa epidemia sarà un po’ dietro le spalle e i dati saranno davvero robusti, per esempio sapremo meglio le statistiche sanitarie, quanti i contagiati, quanta la mortalità che oggi è eccessivamente alta rispetto a quello che c’è nel resto del mondo, o se ci saranno forme mutanti di questo virus, come qualcuno ha in maniera intemerata per la verità provato a supporre senza poi poterlo supportare scientificamente.

L’importante è che tutto questo rientri nell’ambito delle cose scientifiche, non lo decidono cioè i commentatori, lo decidono gli scienziati che quando vanno a dimostrare una tesi si rivolgono alle riviste scientifiche. Lì pubblicano i loro dati con i loro metodi, vengono giudicati da loro pari anonimi e da quel momento in poi se il loro articolo viene accettato fa letteratura e serve a progredire e a farci le nostre idee.

La scienza non è democratica, non si decide per alzata di mano. È dogmatica nel senso che sono i dati a dirci che le cose sono andate in un certo modo e la realtà va interpretata in quella maniera lì. Le opinioni, naturalmente, sono sempre libere.

Il dibattito che c’è, le incertezze che ci sono state perché questo virus è nuovo persisteranno ancora, però la cosa più interessante è che anche oggi le curve stanno dimostrando un angolo più piccolo, dunque una crescita anche matematica non più così grave. Speriamo che questo trend continui e poi, quando avremo visto un po’ meglio la luce alla fine del tunnel potremo anche cominciare a pensare più sensatamente al dopo. Per adesso fare previsioni è molto difficile.

Fino al 18 aprile tutti in casa ancora, siate saggi.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi


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