Il coronavirus ha raggiunto oltre 2000 contagi nel nostro Paese, nel resto del mondo si contano 80 mila casi con 3 mila decessi.
La diffusione del virus coinvolge 65 paesi nel mondo, e in Italia si registrano casi di contagio da Nord a Sud passando anche per il Lazio.
Qual è la situazione nel centro Italia? Esiste un focolaio nel Lazio? Come stanno gestendo l’emergenza gli amministratori locali?
Durante ‘Lavori in Corso’ con Luigia Luciani e Stefano Molinari sono intervenuti i sindaci di alcune città che devono confrontarsi con casi di contagio da Covid-19.
Ascolta l’intervista ad Esterino Montino sindaco di Fiumicino, e al sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà.
Qual è la situazione del coronavirus nel comune di Fiumicino? Il sindaco Esterino Montino
“Ho appena finito un incontro con ristoratori e albergatori, certo se la situazione dovesse continuare le ripercussioni non sarebbero positive, però nel weekend c’erano le file in alcuni ristoranti.
L’importante è uscirne e uscirne presto”.
La donna contagiata ha infettato altre persone?
“Noi non abbiamo un focolaio che nasce qui, da noi il virus è d’importazione: una signora che è stata in Lombardia è tornata con il virus.
Le condizioni della donna contagiata? Domenica le hanno fatto una Tac e non ha avuto aggravamento di nessun tipo. L’Asl e lo Spallanzani hanno ricostruito da subito la mappa degli incontri della donna, 51 persone tra adulti e bambini, e sono stati messi da subito in quarantena, i risultati dei tamponi sono per fortuna tutti negativi”.
Qual è la situazione del cittadino di Pomezia risultato positivo? Ecco cosa dice il sindaco Adriano Zuccalà
“E’ successo tutto nell’arco di poche ore: a partire dalla serata di ieri allo Spallanzani stavano facendo le verifiche del caso, stamattina ci è stato comunicato il contagio da coronavirus rigurdante il papà di uno degli studenti di una delle nostre scuole e così abbiamo optato per la chiusura dell’istituto”.
Come gestire l’emergenza da coronavirus?
“Non bisogna farsi prendere dal panico generalizzato, non farsi prendere da allarmismi chiudendo tutti gli edifici pubblici, non sarebbe utile nella gestione.
Noi siamo a disposizione dell’Asl per ricostruire il perimetro di contagio e così gestire il tutto con la dovuta attenzione, non bloccando però un’intera città.
Si è partiti in quarta su quella che è una comunicazione disastrosa della situazione: basta confrontare altri contagi di massa, ai tempi della Sars io non ricordo questa mobilitazione mediatica, bisogna trovare la giusta misura senza esagerare”.
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