Pagelle 26° giornata [bis]: il match Dal Pino-Spadafora, l’Italia che non impara

10 La professionalità di Parma e Spal
Prima il riscaldamento interrotto, poi il rientro negli spogliatoi, dopo il quale anche le formiche del “Tardini” si preparavano a tornarsene a casa. Finita lì? Tutt’altro: dopo le comunicazioni in tempo (ir)reale, nuovo riscaldamento e calcio d’inizio alle 13.45. Una riprogrammazione della soglia agonistica puntuale, a dispetto della cornice mancante e della schizofrenia dei provvedimenti. 

9 Paulo Dybala 
Un gol dannunziano, quello con cui cesella il raddoppio juventino. La Joya, ossia il gioiello, in tutti i riverberi della sua luce. 

8 Bruno Fernandes
Quando l’assist è – molto – più bello del gol. Scarta il cioccolatino per l’inserimento di Martial, coi giri contati, con un soffio piumato che scavalca la barriera del City. È il vantaggio dello United, quello che indirizza il derby a dispetto dei pronostici. 

7 Fabio Quagliarella 
Cartolina orgogliosa da un recente passato, la sua doppietta, grazie alla quale la Sampdoria ribalta una partita che il Verona fino a un certo punto aveva meritato di vincere. Il primo gol, in particolare, è un condensato di mestiere e scelta di tempo.

6 Stefano Pioli 
Giornata nerissima, per il Milan, battuto dal Genoa nel paesaggio lunare del “Meazza” deserto. Al tecnico rossonero la paradossale sufficienza motivata dalle sue dichiarazioni nette, dall’autocritica onesta e, in particolare, dalla sincerità con cui ha sgombrato il campo dalle possibili attenuanti costituite dalle distrazioni societarie e dalla platea assente. 

5 Inter 
Sfilacciata e disunita dalla frustrazione, nell’ultimo terzo di gara contro la Juventus; la proverbiale soglia agonistica delle squadre di Conte opacizzata dalla marea montante della sopraggiunta impossibilità di far male alla Juventus. 

4 Il calcio senza pubblico
Un’alcova senza amanti.

3 I pareri in base alle convenienze 
Chi sospenderebbe il campionato ora; chi vorrebbe che il calcio proseguisse. Ma non in base all’autenticità di un opinabile punto di vista, no. In base alle convenienze di classifica. È un “virus” che circola tra dirigenti, tifosi, una certa stampa orientata. 

2 Il “match”
Dal Pino – Spadafora Un dialettico incrocio di guantoni dal quale si è subito compreso che a finire al tappeto sarebbe stato il buon senso. 

1 Il raduno sotto l’albergo dell’Inter
Istantanea, tra le tante, di un’Italia che non vuole saperne di imparare. 

Paolo Marcacci