Ricciardi (OMS): “Ora attenzione su Roma e Napoli, le misure del Nord potrebbero essere adottate in tutta Italia”

L’emergenza coronavirus sta mettendo a dura prova le zone rosse, o cosiddetta “fascia 1”: i casi non accennano a diminuire e la pressione sugli ospedali è diventata insostenibile.
E’ qui che si gioca la partita, come ha spiegato in diretta a ‘Un Giorno Speciale’ il membro dell’Oms e consulente del Governo Walter Ricciardi: evitare che il virus abbia la medesima espansione in tutta la penisola per scongiurare che si resti fuori dalle cure in tutta Italia.

Ricciardi (OMS): “Tutta Italia come la Lombardia se non correggiamo comportamenti irresponsabili”

Il nord Italia vede il virus aumentare per quanto riguarda i casi e premere enormemente sugli ospedali, in particolare sulle terapie intensive, soprattutto in Lombardia. E’ una situazione preoccupante sulla quale si deve intervenire tempestivamente perché si tratta di vita o di morte, i morti aumentano per il numero di pazienti che aumenta continuamente: la pressione sul sistema sanitario rende impossibile per i rianimatori dare supporto respiratorio a tutti.

Le misure drastiche sono state prese per far sì che questo non accada in altre regioni, ma forse non sono state capite da tutti viste le scene che si sono viste: lungomari e mercati affollati, gente che si è accalcata come se nulla fosse in comportamenti scarsamente responsabili.

Ho visto situazioni a Ponte Milvio dove la gente si comportava come se niente fosse, basta una persona che trasmetta il virus a due individui e un assembramento del genere può determinare una sua riproduzione. Ci sono due aree metropolitane come Roma e Napoli che secondo me saranno due zone particolarmente degne di attenzione.

Irresponsabilità non è una cosa soltanto italiana, ma da noi l’emergenza già c’è, pertanto dovremmo prestare più attenzione. E’ comprensibile (ma non giustificabile) in paesi che hanno un numero di casi basso, ma noi in Veneto, Lombardia, Marche e Liguria assistiamo a scene di guerra, con ospedali presi d’assalto.

Se questa settimana non vedremo rallentare il numero dei casi in primis nella fascia 1, o li vedremo aumentare nella fascia 2, che che alla luce dei comportamenti di questi giorni potrebbe accadere, ci può essere la necessità che le misure prese al nord vengano espanse in tutta Italia.

Le mascherine non servono a niente, devono essere lasciate ai malati e al personale sanitario per proteggerli ed evitare che si disperavano le gocce di saliva. Ai sani non servono. Ai cinesi servivano perché la circolazione del virus era talmente ubiquitaria che ognuno poteva essere un malato.

Sui test sono ottimista, ci saranno a breve test più rapidi. Per il vaccino 20 centri di ricerca in tutto il mondo stanno lavorando“.


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