Salvini contro il Governo ► “Provvedimento all’italiana. Subito 50 miliardi, chiudi tutto e poi riparti”

Emergenza coronavirus in Italia: questo pomeriggio l’incontro tra Governo e opposizione a Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri hanno incontrato il leader della Lega Matteo Salvini, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.

Il Senatore Matteo Salvini è intervenuto ai nostri microfoni in seguito all’incontro. Ecco cosa ha detto nell’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani.

Salvini contro il Governo ► “Provvedimento all’italiana. Subito 50 miliardi, chiudi tutto e poi riparti”

Lei non mi sembra molto contento dei provvedimenti presi dal Governo…

“Io ringrazio per i ringraziamenti, ci stiamo comportando da italiani. Non stiamo lì a far polemica. Oggi siamo stati 3 ore al tavolo con Conte e il Ministro dell’Economia, non posso dirvi che sono soddisfatto perché non c’è stata data una risposta concreta. Abbiamo chiesto di mettere in sicurezza tutta l’Italia perché la salute degli italiani viene prima di tutto e ci è stato detto ‘ci penseremo’. I numeri che arrivano dalla Lombardia sono sconfortanti, dobbiamo aspettare che i numeri si espandano a tutta Italia prima di intervenire? Non penso”.

Lei dice che il provvedimento preso ieri non è sufficiente?

“Il provvedimento preso ieri è all’italiana, la zona arancione? In tempo di crisi il bianco è bianco e il nero è nero. Non c’è il grigio. O chiudi o apri. Non esiste l’autocertificazione… Tutti quelli che ho incontrato oggi girando per Roma mi hanno detto: ‘Salvini chiudete. Chiudete! Fate una cosa seria, rigorosa, omogenea, compensibile per 15-20 giorni, ci mettiamo in sicurezza, e poi ripartiamo tutti insieme’. Invece fai un decreto dove uno apre, uno chiude, da una parte funziona così, da una parte funziona cosà, si può uscire, non si può uscire…

Abbiamo chiesto tempi certi per i mutui e non si sa, per gli affitti… Chi non batte uno scontrino da 15 giorni come fa? Bisogna chiudere, tranne le attività essenziali, i rifornimenti sanitari, alimentari, i servizi per le forze dell’ordine, le farmacie, i supermercati.

Non sarebbe più chiaro dare una norma unica da Bolzano a Palermo, tempi certi, con lo Stato che garantisce tutto e tutti, mutui, affitti, pagamenti, contributi? Noi ci siamo alzati dopo tre ore con Conte che ha detto ‘vedremo’. Gli abbiamo chiesto se quantomeno rimandano il MES, ci hanno detto ‘vi faremo sapere’. Sugli interventi economici per le famiglie, che hanno i bimbi a casa da scuola, anche su questo ci faranno sapere.

L’unica soddisfazione che mi porto a casa è che siamo passati da 3 miliardi a 7 miliardi a 10 miliardi. Chiunque nel mondo delle imprese sa che con meno di 50 miliardi, ma sto basso, non arrivi lontano. Non sarebbe meglio dire tutto e subito, così almeno anche le borse stanno tranquille, gli investitori stanno tranquilli, lo spread sta tranquillo? In un momento di crisi occorrono misure chiare e coraggio”.

I provvedimenti quali dovrebbero essere e in che tempi?

Servono provvedimenti immediati. Prima li fai, li rendi operativi e poi li annunci, altrimenti è il disastro. Chiudere tutto quello che non è strategico e dare garanzia statale per ogni posto di lavoro e per ogni euro di versamenti, tasse e contributi. Tutti chiedono certezze: è meglio sapere domani che chiudiamo per 20 giorni e poi ad aprile si riparte correndo come matti, piuttosto che trascinarci ogni tre giorni. Alcuni medici mi hanno scritto personalmente dicendomi ‘Matteo stanotte ho pianto perché ho dovuto scegliere chi salvare’. Non vorrei che quella che è un’emergenza di alcune regioni fosse un’emergenza nazionale, anche perché la sanità grazie ai medici della Lombardia è un conto, se ci trasferiamo in Campania o in Calabria il rischio aumenta enormemente.

Inoltre se chiediamo dei sacrifici agli italiani, del rigore, lo Stato deve dare il buon esempio: vedere immagini come le rivolte nelle carceri… Se non si usa il pugno di ferro in una situazione di emergenza come questa e non si fa rispettare la legge anche nelle carceri, è difficile dare segnali quando sembra che lo Stato non esista e che ci sia l’anarchia.

Il mio dovere di politico è ascoltare e portare sul tavolo di Governo le esigenze delle persone. Mi sarei aspettato o un sì o un no. Una stretta ulteriore? Conte non lo ha escluso né confermato”.

Sfiducia al governo?

“Io torno indietro ai primi di febbraio, ai primi allarmi dei governatori delle regioni nord che chiedevano controlli più duri gli si diede dei matti, degli allarmisti, dei fascio-leghisti, dei razzisti contro i cinesi e qualcuno disse ‘fidatevi di me, tranquilli, è tutto sotto controllo, ci pensiamo noi’… Non è questo il tempo della polemica, prima si sconfigge il virus, però poi si andrà a vedere chi ha fatto e chi non ha fatto.

Noi abbiam detto al Ministro dell’Economia vai a Bruxelles e non devi chiedere la possibilità di spendere, quello che serve serve se c’è di mezzo la vita, la salute, o il lavoro serve 10 spendi 10, serve 100 spendi 100. Prima li spendi e poi lo comunichi perché se aspettiamo che ci diano il permesso di farlo campa cavallo!

Il primo punto della riunione dell’Eurogruppo prevista Bruxelles per il 16 marzo non è il coronavirus, che è al terzo punto, ma al primo punto c’è l’approvazione del MES. Vi pare serio? Realistico?”


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