“Un uomo semplice, che fa il mercante di salumi la cui definizione migliore è in una parola: quasi“.
Così ama definirsi Oscar Farinetti, imprenditore e dirigente d’azienda italiano fondatore della catena Eataly ed ex proprietario della catena di grande distribuzione Unieuro, nelle ultime ore alla ribalta delle cronache per il suo discorso sulla fortuna di essere italiani.
“Mi avventuro in mille mestieri perché mi piace così, essere quasi un po’ di tutto ad emblema dell’imperfezione umana. D’altra parte non decidiamo quando, dove nascere o in che famiglia, non decidiamo neanche quando morire, siamo una summa di tante imperfezioni“, dice ripercorrendo una parte del suo storico discorso. Un ottimismo che lo Chef Antonello Colonna condivide in parte, vista la difficoltà che persino uno come lui sta provando in questo momento (come tutti gli imprenditori italiani).
Non solo ottimismo, Farinetti ha la ricetta per risolvere anche questo: la rivela a FoodSport, nell’intervista di Ilario e Francesco Di Giovambattista, con Enrico Camelio.
“Vi svelo la ricetta per risolvere l’emergenza” ► Oscar Farinetti e Antonello Colonna
Ce la faremo?
“Certo che ce la faremo, figuratevi io ho vissuto 55 anni con mio padre, mitico comandante che ha fatto la guerra e ha fatto il partigiano. Pensate vivere 5 anni di guerra in quell’atmosfera. Noi abbiamo una data vicino, che è il 25 aprile finora usata come liberazione dagli antifascisti e chissà che non diventi anche la data di liberazione dal virus. Certo che ce la faremo, ma non bisogna lasciarsi trascinare dalla paura: facciamo le cose che dobbiamo fare, rispettiamo le regole e non dimentichiamoci che tutte le attività più belle avvengono ‘in branco’”.
Ecco come risolvere l’emergenza
“Siamo il paese che ha il più alto gap tra debiti e crediti. Abbiamo il 5,4% della ricchezza del mondo, che confrontato al numero di abitanti ci rende il paese più ricco. Cosa fa una famiglia sana quando è in difficoltà e ha dei risparmi? Se noi domani mattina prendiamo l’1% dei nostri risparmi avremmo 41 miliardi (l’1% di 4117 miliardi della nostra ricchezza): 10 da dare alla sanità, 31 da dare alle aziende, 25 che il paese ha già messo che rappresenta una quantità di denaro assolutamente idonea a superare la crisi.
Il Governo non ha agito male, io sono d’accordo con questi provvedimenti e con l’aver agito in maniera così seria. Molti amici imprenditori non sono d’accordo con me, ma la situazione economica si risolve con quei quattrini che vi dicevo”.
La questione mediatica
“C’è anche una grande questione di media, che si sono impossessati di una visione pessimistica per cui “bad news is good news” (le cattive notizie sono buone notizie), faccio un esempio: in queste settimane ho visto giornalisti andare nella zona rossa col sangue agli occhi, intervistavano gli infetti quasi sostituendosi ai poliziotti, mancava solo una musica horror di sottofondo: così è chiaro che poi uno va a dormire con due dita nelle p*lle”.
Antonello Colonna: “Ho due dubbi su questo caos”
Lo chef Colonna si dice perplesso sulle misure del Governo, ma anche sulle notizie che vengono date, che secondo lui avrebbero lasciato trasparire qualche tabù.
“Il decreto prevede l’apertura degli alberghi: io dovrei essere felice, visto che possiamo stare aperti, ma non vorrei che ciò in futuro giustificasse il fatto che nessuno di noi sta lavorando.
Vorrei porre alla vostra attenzione un tabù di questi tempi: ci estremizzano, ci dicono di stare lontani, la mascherina, lavare le mani ecc… ma nessuno ci parla di evitare il sesso. C’è poco da scherzare, cosa c’è di male se medici o scienziati ne parlano in questi giorni di quarantena?“.
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