Bonus di 600 euro e istruzione, sono questi i due focus sui quali si concentra l’intervento del direttore di Gazzetta Amministrativa Enrico Michetti a ‘Radio Radio Lo Sport’. Il primo di aprile verrà ricordato per sempre come il giorno in cui il sito dell’Inps è andato in down per la moltitudine di richieste e per i ripetuti attacchi degli hacker. Nel frattempo le proroghe sulle restrizioni costringono studenti di tutte le età a proseguire gli studi a distanza e in digitale.
Secondo il Professore i disagi per riuscire ad accedere al portale non sono un caso e le conseguenze delle lezioni a distanza potrebbero essere molto importanti.
Ecco cosa ha detto in diretta il Prof. Enrico Michetti, con Stefano Raucci, Francesco Di Giovambattista e Furio Focolari.
Caos Inps, Michetti ► “C’è qualcosa dietro: i soldi non bastano e chi prima arriva meglio alloggia?”
Scuola e maturità
“Il trauma che subisce la scuola è evidente. E’ un dramma che si porteranno e che vedrai dopo. Potrai integrare, ma adesso stai mettendo le basi. E’ un vero peccato che sti ragazzi debbano stare a casa. La tecnologia per fortuna ci consente di fare lezione, ma è una pena farle a distanza.
Il problema non è tanto nell’ultimo anno, perché quello che hai fatto hai fatto. Il problema è quando stai nel pieno del percorso formativo. Certe lacune non si colmano più. Io non mi preoccupo tanto del risultato, se viene promosso o non viene promosso, mi preoccupo di quello che rimane loro in testa. Devono impegnarsi e studiare, ma per sé stessi, non per il risultato”.
Caos Inps
“Se hai una piattaforma che sai che verrà aggredita da una platea, ti devi organizzare perché quella piattaforma non salti. Ma il punto è che ricevere un beneficio attraverso un click… Non può essere questo il modo. Io potrei anche non avere quelle cognizioni che mi consentano di acquisire il beneficio nonostante ne abbia diritto. Questa non è civiltà. Tutti devono essere messi nelle condizioni di fare domanda laddove ne abbiano diritto e in un tempo ragionevole i soldi ti vengono accreditati.
Ma io credo che dietro ci sia qualcos’altro. Credo che potrebbero essere incapienti i 2 miliardi e passa e quindi chi primo arriva meglio alloggia. In questo momento non si possono fare distinzioni tra chi conosce lo strumento e chi non lo conosce, chi fa prima il click e chi non lo sa fare, chi fra 400 mila è nella condizione di poter arrivare dall’altra parte e chi non ci è arrivato. Non è questo il sistema di avere un buon rapporto con il contribuente”.
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