Conte ambiguo, fase 2 un inganno: continuano gli arresti domiciliari di un’intera nazione

Ieri sera un nuovo epico discorso del vis-Conte dimezzato. Che, nel rispetto della sua professione avvocatesca, è stato come sempre cavilloso e sfuggente, ambiguo e obliquo.

Argomento dell’intervento era la famigerata “fase 2“, che partirà dal 4 maggio. In sintesi, il discorso di ieri sera è massimamente deludente per più ragioni. In primis, perché di fatto non c’è alcun “libera tutti”, come se fossimo, appunto, dei carcerati, excusatio non petita…

Nulla sostanzialmente cambierà: al netto del velame delle tante parole, si potranno fare funerali e corse solitarie, ma nulla di essenziale cambierà. Proseguiranno gli arresti domiciliari di un’intera nazione, in violazione della lettera e dello spirito della Costituzione.

Ma la chiamano fase 2, come se davvero fosse un progresso rispetto alla fase 1, di cui è invece continuazione pressoché integrale. Il distanziamento sociale continua a restare il principio organizzativo della società. E, a giudizio del sottoscritto, lo resterà per molto ancora (con o senza virus).

Le piccole attività commerciali come i bar, i parrucchieri e i ristoranti non riapriranno, almeno fino a giugno. Un modo garbato e avvocatesco per dire a baristi e ristoratori che potranno morire, nel rispetto della legge e della lotta al virus.

Poi naturalmente v’è stato il doveroso ringraziamento al top manager globalista Colao, il salvatore della patria che nel 2018 partecipò alla riunione del Bilderberg a Torino. “Se ami l’Italia, mantieni le distanze” ha detto il vis-Conte con una certa curvatura retorica. In effetti, il top manager Colao ha sempre mantenuto le distanze dall’Italia, occupandosi di Morgan Stanley e Vodafone.

Quindi, in sintesi, la chiamano fase 2, ma è ancora la fase 1, mutato nomine.

Secondo punto su cui val la pena di ragionare, anche a costo di fare, come sempre, la parte della Cassandra di turno: “saremo pronti a intervenire se la curva epidemiologica tornerà a salire”, ha detto il vis-Conte giallofucsia. Già, è proprio qui il punto. La mia tesi è che la fase 2 durerà ben poco: e sarà presto sostituita dalla fase 1. Infatti, prevedo che i contagi aumenteranno: e, con essi, le restrizioni. E, così, ci rimetteranno gentilmente agli arresti domiciliari, addossandoci peraltro la colpa. Sarà infatti colpa nostra, che non avremo rispettato le distanze sociali e le prescrizioni sacre del comitato ieratico e sapienziale dei tecnici e degli scienziati.

Il governo sarà pronto a “chiudere i rubinetti”, questa l’idraulica espressione usata dall’avvocato dei mercati. E a causarlo sarà solo il “comportamento di ciascuno“, secondo la formula di Conte. Chissà se in questo contegno responsabile rientra anche l’impiego della famigerata app Immuni per il tracciamento.

Insomma, siete pronti a eseguire cadavericamente tutti gli ordini che vi impartiranno pur di non essere di nuovo reclusi agli arresti domiciliari integrali?

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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