Padellaro: “Non si può far finta di niente, la gente deve sapere come ottenere i soldi”

La prima fase di lotta contro il Coronavirus, chiusura totale e indistinta, va avanti ormai da un mese. Per il Governo è arrivato il momento in cui bisogna decidere quando cominciare una lenta e progressiva riapertura. Ed è in un tempo mai delicato come quello che ci apprestiamo a vivere, secondo Antonio Padellaro, che il popolo ha bisogno di scelte coraggiose e soprattutto di una comunicazione chiara, concreta e immediata.

Tra nuovi decreti e conferenze stampa lampo è tanta la confusione per cittadini, aziende e lavoratori, ed è anche su questo, spiega il giornalista del Fatto Quotidiano, che deve lavorare il Governo.

Stefano Molinari e Lugia Luciani ne hanno parlato a “Lavori in Corso”, ecco cosa ha detto in diretta Antonio Padellaro.

Niente normalità senza vaccino

“Leggendo tra le righe le dichiarazioni della politica, io ho l’impressione che nel momento in cui si dovesse cominciare ad uscire di casa ci saranno delle precauzioni assolute. Ad esempio l’obbligo di indossare le mascherine (a patto che si trovino in commercio) oppure le norme di distanziamento sociale. Tra le tante cose che non potremo fare: non andremo al cinema, tantomeno allo stadio e nei ristoranti e bar entreranno poche persone alla volta“.

Parlare chiaro ai cittadini

Ancora prima di interrogarsi sul quando usciremo da casa, credo che il cuore del problema sia come ne usciremo. Se non risolto nella maniera più opportuna rischia di drammatizzare la situazione sociale del nostro Paese.

Ci sono le proposte per rilanciare l’economia del Paese e poi c’è la vita reale delle persone. Le stesse che quando torneranno alla loro attività lavorativa, avranno bisogno di liquidità istantanea. Bisogna sapere una volta per tutte se i soldi presenti nei decreti saranno immediatamente nelle tasche degli italiani oppure se ci vorranno ancora due mesi. Che lo dicano subito però!”

Il Governo sia presente giorno dopo giorno

“Sul Fatto Quotidiano ho lanciato un appello affinché qualunque esponente del Governo partecipi alla conferenza stampa che quotidianamente si tiene nella sede della Protezione Civile. Non dovrebbe essere cosi difficile da realizzare e servirebbe a dare risposte quotidiane agli italiani. Avere una comunicazione efficace risulta essenziale in questo periodo. Se non spieghiamo ai cittadini come ottenere gli aiuti economici stanziati dal governo la gente comincierà prima a smarrirsi, poi ad irritarsi“.

La comunicazione è il Problema

Se il governo non ha ancora capito che il nodo comunicazione è in questo momento il passaggio fondamentale, tutti noi che lavoriamo in questo settore dobbiamo ricordarglielo. Anche nella maniera più decisa. Mi rendo conto che è semplice dirlo, ma complicato farlo”. Perché non creare subito a Palazzo Chigi una task force (espressione che va di moda, ma per me odiosa) formata da comunicatori e operatori del settore che comincino a far percepire agli italiani la presenza dell’esecutivo“.

Caos in Val Seriana

Io non demonizzo Confindustria per quello che è accaduto in Lombardia. Ma, riprendendo un’espressione che si usava in passato: bisogna imparare a distinguere i fatti dalle opinioni. Ed é accaduto che tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo Confindustria ha continuato a dire che bisognava andare avanti, sopratutto nelle zone del bergamasco, uno dei distretti più produttivi dell’intero Paese.

La stessa Confindustria Lombardia ha ammesso di aver sbagliato a lanciare quel messaggio. Ne prendiamo atto, ma io credo che alla fine dell’emergenza chi ha sbagliato dovrà pagare. Dire che nelle fabbriche venga rispettata la distanza di sicurezza é una favola alla quale non crede nemmeno un bambino di tre anni”.


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: