“Normale” sospendere la Costituzione? E in che regime ci troviamo, se è lecito chiedere?

L’ho detto e lo ridico. La fase 2 non è altro che la continuazione della fase 1, mutato nomine e con lievissimi allentamenti delle restrizioni. Sembra, invece, che a cambiare sia la narrazione gestita dagli aedi dell’ordine del discorso, i padroni della parola. I quali ora non negano più come complottiste le tesi non allineate rispetto alla loro narrazione: ma le avallano, dicendo però che è tutto nella norma. Volete una prova sensazionale di ciò che sostengo?

Fino a qualche settimana fa, sarebbe stato inequivocabilmente ostracizzato come complottista chi si fosse avventurato a sostenere che la Costituzione era stata sospesa in nome dell’emergenza e, con essa, alcuni diritti fondamentali, come quello di spostamento e quello di culto, come quello di libera iniziativa e quello di proprietà. Ora invece i monopolisti del discorso pubblico dicono che è vero, ma tutto è nella norma.

Accettano la tesi che fino a ieri screditavano come complottista, traendo però da essa le opposte conseguenze rispetto a quelle che trae chiunque sia dotato di un logos nella norma. Prendiamo, ad esempio, le surreali affermazioni di Colao, il top manager che, forse per rispettare il distanziamento sociale, è a capo della task force per la ripartenza economica dell’Italia e se ne sta non a Roma o a Milano, ma nella city finanziaria londinese.

Ebbene, in un’intervista apparsa il 29 aprile 2020 sul Corriere della Sera a proposito della app Immuni non ha negato che violi la privacy, come fino a ieri sembrava sostenere l’ordine del discorso: le informazioni rilasciate alla app limitano la libertà e la privacy? “Non limitano ma rafforzano la loro libertà”: parola di Colao.

Insomma la schiavitù è libertà, la guerra è pace: ricordate 1984 di Orwell? Considerate ora le affermazioni di Paolo Mieli nella trasmissione Di Martedì su La7 del 28 aprile 2020: “E’ ovvio che la Costituzione viene sospesa”.

“Ovvio”. Perché mai dovrebbe essere ovvio sospendere la Costituzione? Quale ordinamento lo prevede? E in che regime ci troviamo, allora, se ora la Costituzione è sospesa? L’oracolo Mieli non l’ha detto. S’è limitato a dire che è ovvio che la Costituzione sia sospesa.

Perfino l’ONU si è accorta della brutta piega che ha preso l’Italia. “Covid-19: Bachelet (ONU), attenzione a rispettare lo stato di diritto”.

Ha ragione Giorgio Agamben, uno dei pochi filosofi lucidi in questi tempi di Coronavirus: “L’umanità sta entrando in una fase della sua storia in cui la verità viene ridotta a un momento nel movimento del falso. Vero è quel discorso falso che deve essere tenuto per vero anche quando la sua non verità viene dimostrata. Ma in questo modo è il linguaggio stesso come luogo della manifestazione della verità che viene confiscato agli esseri umani. Essi possono ora soltanto osservare muti il movimento – vero perché reale – della menzogna”.

Non si sarebbe potuto esprimere meglio.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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