Sono quasi due mesi che l’Italia è completamente bloccata a causa del coronavirus. L’emergenza sanitaria ha costretto il Governo ad adottare una serie di decreti altamente limitativi delle libertà personali.
Adesso però ci si interroga sulle importanti conseguenze delle limitazione alle attività sociali ed economiche. In molti infatti stanno sottolineando come questo lockdown stia portando, sotto molti aspetti, ad una situazione drammatica del paese.
Sugli effetti di queste misure restrittive abbiamo interrogato il Prof. Alessandro Meluzzi, psichiatra, saggista e politico.
“Un elicottero che insegue un uomo su una spiaggia o una donna che porta a passeggio il cane… Attiviamo adesso i mezzi navali e i mezzi terrestri, sarebbe stato bellissimo vedere attivare un millesimo d questi mezzi durante gli sbarchi di 700 mila clandestini sulle spiagge italiane. Non mi sembra siano arrivati né gli elicotteri né droni né inseguimenti terrestri… senza parlare della criminalità organizzata. Stendiamo un velo pietoso.
Di fronte a tutte queste misure non si può non cogliere un fondo di follia a cui si innestano reazioni sproporzionate epiche e da commedia. Una tragica-commedia. La logica delle misure: si può uscire col cane, ma per esempio un bambino per mano della nonna o del papà non può uscire neanche al guinzaglio.
Di contraddizioni di questo tipo in queste misure ce ne sono un’infinità.
Queste misure stanno portando il paese in una situazione devastante non solo per l’economia, ma anche per la salute mentale. Come dice Tacito, hanno creato un deserto e lo hanno chiamato pace. Quello da cui non usciremo è questa follia collettiva. O si fa ripartire il Paese o siamo fottuti. Non conteremo i morti di virus, ma moriremo di fame o di follia.
Le misure che sono state prese sarebbero state giustificate se avessimo avuto non 20 mila morti ma 20 milioni di morti. Non si distrugge un paese completamente, radendolo al suolo come stiamo facendo.
Stanno favorendo un clima psichico da follia. Abbiamo ormai dei caposcala tipo quelli dell’OVRA del ventennio fascista. Temo l’arrivo dei caposcala, stiamo creando un clima di psicosi collettiva”.
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