Mentre siamo chiusi in casa come topi, passa il Mes e dicono che non è vero

Prima avrebbe dovuto essere giovedì sera alle 21 l’intervento del Vis-Conte dimezzato dalle tonalità giallofucsia. Ma non si palesò.

Poscia avrebbe dovuto essere venerdì alle 14 l’intervento del nostro eroico Vis-Conte, che fu avvocato del popolo, prima di ascendere al soglio di avvocato dei mercati. Ma nemmeno alle 14 si palesò.

Apparve, e fu estatica visione, alle 19:40 circa di venerdì. S’era fatto attendere. E venne a comunicare la divina volontà dei mercati. Di fatto, a esser precisi, comunicò che lui e il suo fido scudiero Gualtieri avevano con coraggio ratificato ciò che Germania e Olanda avevano imposto d’imperio.

Ricordate? In origine, il Vis-Conte disse al “Financial Times” che il MES era necessario. Poi si corresse. E agli italiani disse che giammai si sarebbe avuto il MES. Eppure ieri sera è tornata a favellare la parte cattiva del Vis-Conte dimezzato: quella che ci ha detto che si farà il MES.

Quel MES voluto nel 2012 anche da Salvini e Meloni, certo.

Un MES diverso, sia chiaro: che non vi passi per la testa di dire che s’è fatto il MES. È un MES light, lovely, smart e cool. Non è il MES. È la stessa cosa del MES, certo. Ma non è il MES. Ha il suo stesso nome, è vero. Ma è light e trendy. Non ha condizionalità (perché dire banalmente condizioni è da antidiluviani). Vi piacerà e farà bene a tutti. Ce lo chiede l’Europa. E poi se si fa è comunque colpa di Salvini e Meloni che l’hanno firmato, anni addietro.

Si vede, nello sguardo un po’ torvo del vis-Conte, un lieve disagio, il sembiante di chi vorrebbe, se potesse, essere altrove e non lì: è lo sguardo di chi non deve rispondere politicamente a un popolo, ma sempre e solo a potentati stranieri. E, dunque, al popolo farebbe volentieri anche a meno di rivolgersi.

È a disagio, lui che del popolo fu avvocato e ora dei mercati nemici del popolo perora la causa. Vorrebbe solo parlare di lockdown e cinguettare in modalità hashtag “ce la faremo”, “andrà tutto bene”. Ma alla fine deve parlare del MES. Non può aggirarlo. Parla di scorciatoie inesistenti.

Si guarda bene, invero, dal menzionare quella che pur vi sarebbe: uscita immediata dalla UE, rimozione improvvisa della nostra testa dal cappio usuraio. Ma se lo dicesse, i mercati n’avrebbero a male. Sarebbero scontenti. E sarebbe egli, invero, ben deludente avvocato.

Sembra di essere in una novella di Pirandello, converrete con me. Una di quelle in cui non riesci mai a capire chi dica il vero e chi racconti credibilissime fandonie. Intanto una cosa è certa: i vostri arresti domiciliari, italiani, sono allungati fino al 3 maggio.

Così, intanto, grazie al prodigio del distanziamento sociale, non potrete manifestare né opporvi, chiusi in casa come topi, a questo MES che non è il MES, anche se sembra il MES.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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