Ogni giorno che passa le possibilità di risoluzione di una crisi che ha colpito quasi ogni settore sul territorio nazionale sembrano allontanarsi sempre di più. Il clima in Italia è pesante e delle misure speciali annunciate non si vede ancora una effettiva realizzazione. Tante promesse arrivano dall’Europa, ma si attendono i fatti concreti. Provvedimenti come il Mes ed il Recovery Fund sembrano cristallizzati in entusiastici annunci, orfani dei decreti attuativi necessari per la loro entrata in scena.
In un contesto del genere l’esecutivo italiano riesce a portare a casa Silvia Romano dopo ben 18 mesi di prigionia in Somalia, evento che avrebbe segnato una frattura tra il Premier Conte e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. È vero che l’ormai ex leader del Movimento 5 Stelle è stato escluso dalle ultime fasi dell’operazione?
Argomenti, questi, affrontati durante la diretta di ‘Un giorno speciale’ con Francesco Vergovich. In collegamento il Professor Mauro Masi, Presidente della Banca del Fucino, e Marco Antonellis, Direttore di Palazzi & potere su affaritaliani.it. Ecco com’è andata.
Ci dobbiamo fidare di una letterina? Con questo Mes ci troviamo la Troika dentro casa ► Antonellis e Masi
“Questo famoso Recovery Fund – commenta Marco Antonellis – è ancora totalmente in alto mare, probabilmente partirà l’anno prossimo. Per ora c’è questo cosiddetto Mes che riguarda solo i servizi sanitari, ma poi si dice che non ci sono condizioni però tutt’ora non hanno cambiato i regolamenti che tolgono le condizioni classiche del Mes di sempre. Perché non è che la lettera di Dombrovskis e Gentiloni non ha giurisprudenza, devi fare dei regolamenti attuativi. Mettiamo che l’Italia adesso prende questi soldi e tra un paio d’anni la Germania o chi per lei fa ricorso, il ricorso lo vince perché nel frattempo i regolamenti e i trattati non erano stati cambiati. A quel punto tu che hai preso i soldi in buona fede sulla base di una letterina ti trovi la Troika dentro casa.
Tutti a dire ‘il Mes è cambiato’, no il Mes non è cambiato. Da un punto di vista formale, del diritto, nella forma e sostanza non è cambiato. Quindi noi abbiamo un Mes sulla base di una letterina, un Recovery Fund totalemente in alto mare… Io vedo un’Europa che è totalmente incapace di volare alto. Quella del covid è una vicenda che sta mettendo alla corda, alla frusta, tutti i difetti e i limiti del sovranismo ma sta facendo la stessa cosa anche con tanta retorica europeista. Di fatto l’Europa al di là di tante belle scuse che ci ha mandato non ha mosso un dito e tutt’ora fanno fante belle sessioni di lavoro ma non c’è un pezzo di carta firmato”.
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