Il tanto atteso 18 maggio è arrivato: le attività hanno iniziato a riaprire, le persone si sono riversate nelle strade per i motivi più disparati e ancora si sta cercando di comprendere come rispettare le regole di distanziamento sociale, di obbligo delle mascherine e di sanificazione degli ambienti.
Quello degli italiani fino adesso sarebbe stato un comportamento virtuoso secondo Marco Antonellis e Mauro Masi, sia nel confronto con i paesi a noi vicini, come Francia e Germania, sia se paragonati all’altro capo del mondo, come nel caso degli Stati Uniti d’America.
Dal punto di vista economico ci si chiede ancora se quella di lunedì sia stata un’apertura obbligata dalle pressanti circostanze economiche o si sia agito in linea con le procedure per la sicurezza del paese, e a questi dubbi si aggiungono anche quelli di natura politica: questo Governo durerà fino alla fine del suo mandato? La questione Bonafede sarà un punto di rottura?
Francesco Vergovich ne ha parlato con il direttore di Palazzi&Potere su affaritaliani.it Marco Antonellis e con il Presidente della Banca del Fucino il Professor Mauro Masi. Ecco cosa hanno detto.
“Hanno raschiato il fondo del barile: a ottobre ci sarà la resa dei conti per questo Governo” ► Antonellis e Masi
18 maggio: l’Italia s’è desta
“18 maggio, l’Italia s’è desta: è uscita dal lockdown. Vediamo quale sarà il prezzo da pagare – commenta Marco Antonellis – non si poteva più restare in casa, i soldi sono finiti, lo Stato italiano ha necessità che la gente ritorni a lavorare. Non lo neghiamo, ci sarà anche un problema di tasse dopo l’estate, perché voglio vedere quanto pagheranno di tasse le piccole e medie imprese. C’è un problema di far quadrare i conti delle famiglie, se le tieni chiuse in casa devi avere il modo di poterle sfamare, di fargli arrivare i quattrini. Di quattrini ne sono arrivati ben pochi sia a famiglie che aziende quindi era d’obbligo ripartire.
Vedo tanti rischi perché non vedo un paese pronto per la ripartenza. Non certo per colpa dei cittadini che hanno fatto ben oltre quello che avrebbero dovuto e potuto. Basta vedere quello che succede in Germania, in Francia e in altri posti. Gli italiani sono stati fin troppo buoni e compassionevoli con il Governo”.
“Gli italiani si sono comportati meglio di qualunque cittadino al mondo – aggiunge Mauro Masi – sicuramente meglio dei cinesi, che sono stati obbligati al lockdown dai militari. A New York… Un giorno chiudiamo tutto, il giorno dopo un po’ si e un po’ no. Adesso tutto chiuso fino a giugno. E poi si sono comportati in maniera non composta come gli italiani. Gli italiani si sono comportati in maniera straordinaria. E’ vero anche che adesso ci prendiamo tanti rischi”.
Caso Bonafede e tenuta del governo
“Io non credo che Bonafede venga sfiduciato – spiega Antonellis – Renzi è molto bravo ad alzare il prezzo. Si andrà inevitabilmente a una trattativa. Renzi vuole che cambi l’atteggiamento, che cambino le priorità. Se avrà delle risposte in questo senso non credo che ci sarà il problema della sfiducia. Se sfiduci Bonafede mercoledì con tutta probabilità cade il governo, non mi sembra che ci siano i presupposti per farlo cadere. Magari dopo l’estate quando i conti cominceranno a ballare, ma adesso è prematuro.
Arrivare fino a fine mandato sarà molto dura perché ci sarà una prima resa dei conti dalla fine dell’estate. Settembre e ottobre saranno fondamentali. Se i conti non quadreranno rischia veramente di cadere. Perché dopo l’estate avrai un paese che sarà ancora fermo, che non è ripartito, comincerai a contare i morti e i feriti dal punto di vista economico e ci saranno molte difficoltà anche perché non avrai incassato i soldi delle tasse.
Perché il tema è come fanno a pagare le tasse piccole e medie imprese che non hanno incassato un euro. Lì ci sarà il redde rationem tra i soldi spesi, con uno Stato italiano che con questi 55 miliardi del decreto rilancio che poi è un decreto che non rilancerà un bel niente, quindi hai raschiato il fondo del barile, hai finito i soldi e dopo l’estate non avrai nemmeno i soldi delle tasse che normalmente incassi. Lì rischia la tenuta stessa dello Stato. Lì ci saranno i problemi seri. La strada si potrà fare molto dura”.
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