Facciamo funzionare il cervello: questa non è l’Europa che volevano Einaudi e i costituenti

Vi cito un saggio di René Guénon che nel 1923 scrisse un libro, ‘Oriente Occidente’. Noi per interpretare l’attualità dobbiamo studiare la Storia. Lui paragona la storia dell’Oriente con l’Occidente e sostiene che il fatto che noi non sappiamo fare, come fanno i grandi orientali, speculazione filosofica ci porta a considerare come unica azione possibile quella pratica.

Cosa significa? Viviamo in un mondo in cui si pensa che tutte le cose utili sono quelle pratiche. L’azione. Ma è molto più importante far girare il cervello! E per farlo sarebbe bene leggere i grandi classici. Ma non per forza tornando ad Aristotele.

70 anni fa: Luigi Einaudi nel 1947 va nell’assemblea costituente dell’Italia e dice che l’Italia ambisce a stare in una Europa nella quale gli uomini possono assumere il loro compito, quello di rispettare le minoranze.

Lo dico a chi non ha capito cos’è la democrazia. Potere del popolo, sì, ma non potere della maggioranza. Potere della minoranza. Einaudi diceva che noi dobbiamo creare un’Europa nella quale le minoranze spingono i loro diritti fino al punto nel quale rischiano di spaccare questa intera comunità.

Capite la profondità che avevano nel 1947 parlando di Europa? Tutela delle minoranze, non prevalicazione delle maggioranze. Esattamente l’opposto del concetto di democrazia che viene insegnato oggi.

Democrazia è tutela dei perdenti, non dei vincenti.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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