Italiani bravi nel rispetto del lockdown, non ci avrei scommesso una lira

Si è conclusa la fase 2. Dunque possiamo fare un piccolo consuntivo di come l’Italia ha reagito e di come il mondo anche ha reagito alla pandemia Covid-19. Bisogna subito dire che noi siamo stati bravi. E’ vero che avevamo davanti il caso della Cina ma è anche vero che siamo stati i primi ad essere investiti in Europa. Lì abbiamo reagito secondo me abbastanza bene con alcune lacune forse inevitabili, soprattutto nella Regione Lombardia, che invece ha subito e sopportato la maggior parte del conto. Lì le cose non hanno funzionato, e  si vedrà perché. Ma le altre regioni hanno funzionato bene.

A partire dal Veneto ma poi anche nelle altre, soprattutto nelle regioni centro-meridionali, in cui il virus non ha sfondato. Naturalmente bisognerà vedere questo poi in che misura sarà un vantaggio, perché l’immunità di gregge naturalmente in questo modo è lontanissima. Ci vorrebbe il 70, l’80% della popolazione contagiata. Qui, secondo i primi calcoli, eravamo attorno ai 6-10 milioni di italiani colpiti. Adesso alcuni illustri studiosi dicono che si tratta fondamentalmente di forse 1 milione o poco più di italiani colpiti. Questo sarà da valutare ancora più in là. Ci aiuteranno anche i test sierologici oltre che i tamponi che si continueranno a fare. Ma insomma siamo il paese che ha fatto più tamponi, fondamentalmente anche quelli di controllo, negli altri paesi di questi se ne vedono magari meno. Siamo il paese che tutto sommato ha impostato un lockdown tra i più duri di tutti, ed è stato rispettato dai cittadini. Non avrei scommesso una lira su questo, ma invece si vede che quando si tratta della nostra salute noi siamo e possiamo essere bravi. E’ un peccato che questo non lo mettiamo anche in altre attività diciamo pure della loro importanza come ad esempio, guarda un po’, il pagamento delle tasse e delle imposte per tutti quanti.

Ormai siamo fuori da questa fase e vedremo adesso, in un momento molto delicato, che succederà nelle prossime due settimane. Sono quelle che ci diranno se la strada intrapresa, che è quella giusta senz’altro, possa essere continuata e se le riaperture saranno fondamentale tutte quelle che debbono essere. Noi lo speriamo tutti veramente e io credo che ci riusciremo. Naturalmente bisogna sempre sapere che per bloccare queste ondate, chiamiamole così pandemiche, la cosa che conta è soltanto e sempre la distanza fisica e l’autoprotezione: queste sono le cose che contano. Ora chiunque abbia un’attività deve sapere che per rimettersi in piedi e partire questo deve fare, e nient’altro che questo. Naturalmente così alcuni saranno svantaggiati rispetto ad altri, ma su questo non ci possiamo fare niente. Come non ci possiamo fare niente sul fatto che le cose sono andate così.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi