Che cosa accade se quelli che si definiscono i professionisti dell’informazione sono i primi poi a cadere in grossolane fake news e in veri e propri errori prospettici?
E’ quanto è accaduto ieri al rotocalco turbomondialista La Repubblica: ha mostrato con grande visibilità un articolo con una foto che metteva in evidenza il contegno irresponsabile dei cittadini milanesi sui Navigli. Ciò ha peraltro causato l’ira furente del Sindaco di Milano, Beppe Sala, che come un dominus medievale ha minacciato di chiudere Milano, quasi fosse una sua proprietà.
Ciò che è emerso è che quella foto mostra in realtà una realtà irreale. Se guardiamo con attenzione con Google Maps, fa notare l’AntiDiplomatico, ci accorgiamo che le distanze non tornano rispetto alla foto: il teleobiettivo seleziona un angolo visuale minimo e dunque schiaccia la prospettiva. Comprime all’interno della foto distanze che dal vivo vedremmo come molto più lunghe.
Banale errore o raison politica?
Dal mio punto di vista si tratta di una questione politica, non così innocente.
Ciò permetterà infatti di operare in questo modo: se tra qualche settimana saliranno i contagi, la politica indicherà come responsabili i cittadini milanesi. Dunque la politica farà ancora una volta ricadere la responsabilità sui cittadini scaricandosi essa stessa da ogni possibilità.
Molto probabilmente alla fase 2 seguirà la fase 1, ossia si tornerà al lockdown, agli arresti domiciliari un’intera nazione.
E del resto proprio ieri la Protezione Civile ha comunicato che suggerisce altri 6 mesi di emergenza, fino a gennaio 2021. Sembra davvero che ci sia la volontà di non abbandonare questo dispositivo sicuritario, ossia mantenere la cittadinanza in una situazione di emergenza in nome della quale vengono sospese libertà. Si procede verso uno stato totalitario e sanitario insieme. Questa è la situazione in cui ci troviamo.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro
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