Spiragli di luce. La percentuale di possibilità di una ripartenza del calcio anche in Italia comincia pian piano ad aumentare. La Bundesliga potrebbe costituire un esempio da seguire, se non totalmente, almeno in alcune delle sue parti essenziali.
Gli attori principali del pallone italiano, quindi Lega e Federcalcio in concerto, attendono trepidanti il parere del Comitato Tecnico Scientifico in relazione ad una ulteriore modifica del protocollo di sicurezza. I punti riguardano la maggiore frequenza di tamponi, l’esclusione della quarantena per i giocatori e l’isolamento unico per un calciatore eventualmente trovato positivo. In tal caso le squadre potrebbero continuare gli allenamenti, escludendo così il blocco totale dell’attività.
Nel consueto appuntamento pomeridiano con ‘Radio Radio Lo Sport’ è intervenuto telefonicamente il Professor Luca Richeldi, pneumologo e membro del Comitato Tecnico Scientifico. Stefano Raucci, Francesco Di Giovambattista e Ilario Di Giovambattista gli hanno rivolto alcune domande e perplessità. Ecco cosa ha detto.
“Le misure vanno inquadrate nella situazione epidemiologica del paese”
“Io non sono in grado di dire quale sarà la risposta del Comitato Tecnico Scientifico a queste proposte. Una cosa che secondo me vale la pena tenere presente è che tutte queste misure andranno e vanno sempre inquadrate nella situazione epidemiologica generale del nostro paese. Cioè non ci potranno essere settori che possono prescindere da quello che succede intorno a loro. Al di là delle specifiche che verranno date, che saranno certamente discusse e certamente concordate, sarà molto importante quello che succederà intorno agli stadi, agli impianti sportivi, alle sale da concerto.
Questo lo dico solo per far capire ai nostri concittadini e ai vostri ascoltatori che anche le possibilità di rivedere ripartire alcune attività, tra cui incluse quelle del calcio e dello spettacolo saranno in gran parte dipendenti dai nostri comportamenti. Questo è un messaggio che immagino debba arrivare forte e chiaro a chi sta ascoltando e a tutti quelli che partecipano alla nostra vita di comunità. Il calcio non è l’unica attività che ha un’organizzazione importante dietro. Si immagini quanto sono importanti ad esempio le attività dello spettacolo, le attività produttive e le attività che non possono riprendere ancora per mancanza di sicurezza. La sicurezza delle date, secondo me, è una cosa che può essere data con forte approssimazione. L’approssimazione è molto dipendente da come andranno le cose”.
“A breve il CTS aggiornerà il proprio parere rispetto al protocollo“
“Noi ci stiamo prendendo, questo è stato espresso molto chiaramente dal nostro Presidente del Consiglio, dei rischi calcolati. I rischi calcolati appunto prevedono un calcolo. Quindi sarà molto importante vedere come andrà l’epidemiologia nelle prossime settimane per poter capire appunto le date della ripartenza. Fino ad ora le cose stanno andando bene. Cerchiamo tutti di contribuire a farle andare bene e meglio possibile.
Io non gestisco l’agenda del CTS ma c’è chiaramente un’agenda che prevede varie discussioni di vari argomenti. Immagino sarà a breve ma, ancora una volta, sarà integrata con la situazione epidemiologica che ci sarà in quel momento. Come sapete l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della salute stanno monitorando molto strettamente quello che succede nel nostro paese: ci sono delle situazioni eterogenee e situazioni che sono sotto un attento monitoraggio. Quindi io prevedo che a breve il CTS aggiornerà il proprio parere rispetto al protocollo ma che, necessariamente, sarà una risposta che terrà conto della situazione epidemiologica generale del nostro paese”.
“Punto comune mantenere la salute del nostro paese e dei nostri concittadini“
“Io sono un tifoso abbastanza modesto, devo dire la verità. E’ chiaro che ogni componente della nostra società sta cercando di far ripartire le proprie attività col giusto bilancio tra i rischi che si possono prendere e la sicurezza di non creare problemi maggiori. Ogni componente ovviamente ha le proprie aspettative e visioni. Quindi capisco che all’interno del complesso mondo del calcio ci siano diverse componenti che hanno anche interessi in parte contrastanti o in parte convergenti. Si tratta, come al solito, di trovare giusti equilibri e dei giusti compromessi.
Essendo cittadini italiani e avendo a cuore più di tutto la salute nostra, dei nostri familiari e dei nostri concittadini abbiamo comunque un punto comune che è quello di mantenere la salute del nostro paese e dei nostri concittadini. Ricordiamoci che siamo di fronte ad una malattia infettiva trasmissibile. Questo significa che nessuno di noi è al sicuro e nessuno, anche se volesse, potrebbe permettersi un atteggiamento egoistico”.
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