Serie A, c’è lo spiraglio per la ripresa? ► Tutti gli ostacoli e i conflitti d’interesse tra Lega e Sky

Uno spiraglio per la ripresa. Il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha emanato un’ordinanza con cui apre, da lunedì 4 maggio, agli allenamenti individuali di atleti professionisti nei centri sportivi.
Un provvedimento destinato a spalancare scenari inesplorati fino ad ora: in tal modo trovano nuova linfa spiragli significativi anche sul tema dei diritti televisivi.

La Lega di Serie A attendeva una svolta che adesso, forse, è arrivata. Sull’argomento è intervenuto ai microfoni di ‘Radio Radio Lo Sport” l’avvocato Roberto Afeltra

Il fatto nuovo che si sta verificando ve lo anticipo io. La data del 18 maggio è stata identificata da tutti come quella della scadenza del quindicesimo giorno per la rata Sky. Il 4 maggio ci sono 15 giorni per Sky per pagare e per evitare il grave inadempimento ai sensi dell’articolo 1465 del codice. Lunedì 4 si deciderà di far ripartire gli allenamenti individuali, che è il presupposto necessario per partire il 18 maggio con gli allenamenti collettivi. Il contratto dei diritti televisivi di Sky, DAZN e Igm non si limita esclusivamente alle riprese delle gare, ma a un insieme di altre attività previste in cui la gara non c’entra niente, perché possono esserci altre riprese come allenamenti e interviste.

In quel momento, quando gli atleti tornano in campo in gruppo, da un lato hanno diritto a essere pagati perché è una delle prestazione professionali che devono svolgere. Ma Sky non può più eccepire la totale inesigibilità della prestazione, perché una parte di prestazione la può fare. Quindi la Lega ha un argomento importantissimo per dire a Sky: tu non mi puoi non pagare tutto. Intanto iniziamo a vedere cosa mi paghi e poi vediamo avanti. E’ la cosiddetta soluzione mediata che, alla fine, è sempre quella che porta alla risoluzione dei problemi. Perché? Perché c’è sempre il principio generale, non solo della buona fede, ma della conservazione del contratto previsto dal codice civile che supera tutte le questioni particolari”.

Le nostre ‘Teste di Calcio’, con Matteo Raimondi e Ilario Di Giovambattista in collegamento, hanno esposto le loro impressioni

Stefano Agresti

“Ci sono 20 che firmano un documento unanime dove dicono che vogliono riprendere il campionato. Nel contesto dell’assemblea oggi Agnelli esce allo scoperto e dice chiaramente: io non mi sono esposto pubblicamente perché non amo farlo, ma la Juve ha la ferma e forte intenzione di riprendere il campionato. Il segnale che arriva dalla Lega oggi, al di là di quello a cui non interessa, è questo. Poi se c’è qualcuno che non è d’accordo, è un altro conto. Tanto poi non deciderà la Lega ma il Governo”.

Furio Focolari

“Bonaccini, a cui si sta per accodare De Luca, decide che dal 4 maggio gli atleti si possono allenare nei loro centri sportivi. Questa è la grande novità. Perché io sono convinto che all’interno della maggioranza di Governo c’è un contrasto forte tra il PD e il Movimento 5 Stelle e, molto probabilmente, Spadafora non potrà continuare a fare il padrone delle ferriere. Se non ci saranno le condizioni il calcio si fermerà ma intanto, probabilmente, decideranno già domani che il 4 si riprende. Ma è una battaglia politica ormai”.

Alessandro Vocalelli

“Credo sia giusto ricominciare ad allenarsi nei centri sportivi. Credo anche che se c’è una disposizione, la discuto ma non la infrango. Per cui penso tutti quelli che in Calabria aprono per contro loro i ristoranti, in Emilia aprono i centri sportivi, secondo me è sbagliato assolutamente nella forma. Io credo che il problema non siano gli allenamenti. Per carità gli allenamenti sono importantissimo e, come dice l’avvocato Afeltra, sono propedeutici alla ripresa, però credo che il salto di qualità sia tra gli allenamenti e la partita. Dico anche che di farmi strumentalizzare dal calcio non mi va. Io vedo che in questa partita è tutta una questione di posizioni e di interessi. Credo che anche le società che dicono: noi vogliamo fermarci per rispetto di quello che sta succedendo, dei morti che ci sono stati, dei problemi sanitari che ci sono stati. E quelli invece che vogliono riaprire per il bene del popolo del calcio che ha bisogno di questa soddisfazione e con questa forma di potersi divagare, convergono tutti semplicemente in un problema di interessi loro. Le varie posizioni poi, quando si tratta di farlo ufficialmente perché porta dei vantaggi per andare a discutere da Sky, vanno tutte insieme. Per cui è proprio una bieca guerra di interessi in cui, francamente, è difficile non farsi strumentalizzare”.

melli

Franco Melli

“Io non credo che Spadafora sia contrario alla riapertura. Però finché ci sarà buona parte delle società che con la mano sinistra dicono una cosa, per prendere quello che gli tocca da Sky, e con l’altra dicono di no staremo sempre da capo a dodici. Il problema nodale è semplicemente questo. Non c’è la volontà da parte di tutte le società di calcio di fare la stessa cosa e cioè di arrivare a riprendere il campionato di calcio”.


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