Il piano Colao: quello che trovo assurdo in un paese che finge di essere democratico è che si pensi a un certo punto che le soluzioni di tipo politico debbano essere prese al di fuori del Parlamento e nessuno, a nessun livello istituzionale, nemmeno il più alto, ha nulla da dire.
Secondo voi quando si parla di università, se debba essere telematica o in presenza, è una scelta tecnica che riguarda i bit, le tecnologie e i computer, o è una scelta politico-sociale del tipo di società che vogliamo domani?
Così come la scelta di un cambiamento, per non dire fine, delle industrie di Stato. O le ipotesi sull’oro di Banca d’Italia. O il patrimonio dello Stato messo a garanzia del mercato finanziario: scelta tecnica o politica?
La domanda, ovviamente, è retorica.
Questa totale privatizzazione dello Stato è esattamente l’opposto di quello che secondo me servirebbe all’Italia. E’ il completamento logico di un piano iniziato 30-40 anni fa che sta passando in un sottobosco politico, di più istituzionale, di assoluto silenzio e a me sembra quasi di omertà.
Com’è possibile che debbano essere dei tecnici a occuparsene, che peraltro hanno vissuto a Londra quindi conoscono il mondo finanziario ma non conoscono i problemi della signora sotto casa?
Bisogna smetterla di prendere in giro i cittadini italiani facendo credere che siano tecniche delle scelte che hanno solo ed esclusivamente una ragione politica.
Viva il Parlamento! Difendiamolo.
Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi
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