Nell’enciclica di Paolo VI del 1967 il Papa dice che è più importante l’invito a compiere il bene piuttosto che il divieto di fare il male.
Io penso che tutto quello che stiamo vivendo in questi mesi, con commissioni tecniche come quella di Colao spacciate come un’alternativa al Parlamento, con i magistrati che invadono le competenze della politica, tutta una serie di decreti ci hanno detto cosa sia bene, cosa sia male, cosa dobbiamo fare della nostra vita e così via… è un mondo completamente alla rovescia.
Dal punto di vista economico vedo una serie di colleghi che si appassionano ai temi tecnici, io sono l’unico che dice che l’unico piano di discussione per uscire da questa gabbia di matti, ma non sono matti sono molto furbi, è l’uomo.
Diceva Paolo VI che per parlare di sviluppo economico bisogna parlare dell’uomo e di tutto l’uomo. Ecco la lucidità del pensiero: di ogni uomo, della dignità dell’uomo e di tutta la parte completa dell’uomo.
Vent’anni dopo, in un’altra enciclica, Giovanni Paolo II dice che non si può ridurre il tema dello sviluppo economico soltanto a un tema tecnico perché quando parliamo di economia si parla della dignità dei popoli.
Nell’economia la morale è stata una cosa presente per millenni, fino a che a un certo punto, qualche decennio fa, qualcuno ci è venuto a spiegare che l’economia doveva essere laica. Molto furbo. Perché non è importante che uno sia credente o non credente, ma che ci sia una morale. Il vero problema non è la chiesa, ma la morale della chiesa: nel momento in cui c’è una guida etica dell’economia, le scelte dell’economia vengono fermate.
Bisogna riflettere, perché io vedo tante persone che vogliono sembrare più furbe di quelle che sono e anche di fronte alle cose più assurde, per esempio il Mes, dicono che è per il bene del popolo.
Per par condicio, faremo l’esempio di un insegnamento zen: un giorno a un maestro venne chiesto di riflettere sull’importanza dell’umanità e lui chiese, ‘Ma quella pietra e fuori di te o dentro di te?’ Lui per compiacerlo disse: ‘Quella pietra è dentro di me’. E il maestro rispose: ‘Ma come deve essere pesante la tua testa’.
Ecco, pensateci quando credete di essere più furbi del mondo.
Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi
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