Covid indebolito dal caldo? Due casi emblematici dimostrano che non è così

Alcuni virologi sono seriamente preoccupati da una seconda ondata della pandemia Covid-19. Perché lo sono? Perché hanno studiato le serie storiche di alcune pandemie.
In particolare quelle che affliggono le vie respiratorie.
Hanno visto – il caso più eclatante è quello della spagnola – che una seconda ondata c’è sempre. Meno forte in genere della prima, nel caso della spagnola ci sarebbe da discutere su questo, ma insomma tutto dipende dal fatto che si è più preparati nella seconda ondata e così dovrebbe essere anche se dovesse arrivare una seconda in autunno.

Naturalmente noi tutti contiamo di no. Però sono in molti a dire di stare attenti e prepararsi. Effettivamente prepararsi non fa male, se poi pure non accade, è esattamente quello che dobbiamo fare se vogliamo mitigare il rischio.

A pensarci però, che ce ne possa essere una seconda e che sostanzialmente se ne freghi del caldo ce lo dicono due dati che provengono da due paesi:  l’Israele e l’Iran. Israele ha dovuto richiudere le scuole dopo che le aveva riaperte. Certamente non si può dire che in Israele la stagione non sia più che calda. L’Iran ha adesso picchi di contagiati e di deceduti simili, se non addirittura superiori, a quelli dell’inizio della pandemia.

Dunque lo sappiamo già che una seconda ondata è arrivata in almeno due paesi. Per questa ragione dobbiamo stare ben preparati. Ci dice anche che più fai le cose in fretta e più c’è il rischio che accadano questi episodi. Se invece ti muovi con attenzione e pazienza, e con molta prudenza come abbiamo fatto sostanzialmente noi, questo timore per il momento può essere fugato.

Resta da noi naturalmente il caso Lombardia, perché non si può dire altro che sia così. E’ come se ci fossero due ‘Italie’, o meglio come se ci fossero due pandemie. Una che riguarda la Lombardia e una che riguarda il resto d’Italia dove, a parte casi isolati, non si registrano altri contagi di altra natura.

Noi osserviamo i numeri in questo momento e ci regoliamo su quelli. Altro non possiamo fare, oltre che sperare nelle uniche due regole che contano: il distanziamento fisico e l’autoprotezione. A questo punto lavarsi le mani e tutto il resto. Per un po’ ancora lo dovremmo fare, ma ne varrà la pena.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi   

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